Huijsen torna sull'addio alla Juve: "Mi hanno obbligato ad andarmene, mi facevano allenare da solo"

Il giovane difensore spagnolo, ceduto in estate al Bournemouth, ha parlato della separazione con i bianconeri in un'intervista a Marca
calcio estero14/03/2025 • 13:08
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Dean Huijsen
#2BournemouthDifensore
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Premier League
Stagione 2024/2025

2

Goals

2

Tiri in porta

8

Tiri

0

Assists

Sorpreso, deluso e amareggiato. Per Dean Huijsen, non è stato facile lasciare la Juventus. Una separazione dolorosa, che ha lasciato il segno nel giovane difensore spagnolo: il club bianconero ha deciso di sacrificarlo la scorsa estate e di venderlo al Bournemouth per circa 15 milioni di euro, per fare cassa e poter finanziare il mercato in entrata. Eppure, Huijsen sarebbe rimasto volentieri a Torino. A svelarlo è stato lui stesso in un'intervista a Marca: "Mi hanno sostanzialmente obbligato ad andarmene, mi hanno fatto allenare da solo e altre cose del genere. È stato un po' brutto".

Huijsen e il boom al Bournemouth: quanto è aumentata la sua valutazione

Ma ora la Juve appartiene al passato. Il presente è in Premier League: Huijsen è diventato un punto fermo di una delle squadre rivelazione del campionato e il suo valore è nettamente aumentato, al punto che le Cherries per cederlo chiedono i soldi della clausola rescissoria, circa 60 milioni di euro. E non a caso sarebbe finito nei radar di diversi top club, come ad esempio il Bayern Monaco e addirittura il Real Madrid. Fin qui, soltanto delle voci, ma in futuro, chissà. D'altronde, la crescita del classe 2005 è costante.

Huijsen: "Mi sarebbe piaciuto avere una chance alla Juve, ma mi hanno fatto andare via"

Il Bournemouth, quindi, se lo gode. Anche perché, con il senno di poi, sembra sempre più un affare l'operazione con cui lo hanno acquistato dalla Juve. A proposito, Huijsen ha parlato in un'intervista a Marca dell'addio ai bianconeri: "La Juventus si è comportata male con me? Può darsi. Sono andato in prestito alla Roma, sono tornato e posso capire che volessero vendermi o comunque che il club avesse bisogno di fare cassa. Ma quando sono rientrato, il primo giorno dopo le vacanze, mi hanno detto che dovevo andare via, anche se non mi avrebbero obbligato. E poi, però, lo hanno fatto: mi hanno sostanzialmente obbligato ad andarmene. Mi hanno fatto allenare da solo e altre cose del genere. È stato un po' brutto, anche perché ero lì da tre anni, dai tempi dell'Under 17. Mi sarebbe piaciuto avere una chance con la prima squadra della Juve".

 

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