Le ultime ore sono state confortanti per il PSG, che non solo ha conquistato finalmente la tanto attesa vittoria in Champions League, assente dalla prima giornata della manifestazione, ma ha anche "sconfitto" Mbappé nella questione dei 55 milioni, vincendo il ricorso.
Cos'ha detto la nuova sentenza
Ieri, infatti, si è svolta l'udienza del comitato disciplinare della Lega Calcio Professionistica (LFP) riguardo ai mancati pagamenti dei bonus e dello stipendio richiesti da Mbappé al suo vecchio club. Un grande amore finito nel peggiore dei modi, che ha spinto il campione francese a trasferirsi in Spagna, a parametro zero, sotto la guida di Carlo Ancelotti. In un primo momento, la Commissione d’appello superiore aveva dato ragione a Mbappé, imponendo al PSG il risarcimento di 55 milioni di euro. Tuttavia, il club parigino aveva fatto ricorso, chiedendo l’annullamento della decisione. Stando a quanto riportato dal quotidiano francese L’Equipe, il PSG sarebbe riuscito a prevalere: la Commissione disciplinare ha stabilito che il reclamo del giocatore non è ammissibile.
Cosa rischiava il PSG
Se il ricorso fosse stato respinto, oltre al pagamento dei 55 milioni richiesti, il PSG avrebbe potuto incorrere in gravi conseguenze, come il divieto di operare sul mercato per diverse sessioni e il rischio di pesanti punti di penalità da scontare nel campionato in corso (che vede i parigini al primo posto a +5 dal Marsiglia di De Zerbi).
Ora che la vicenda si è conclusa Al-Khelaifi e il suo club possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
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