La squadra appartiene ai tifosi. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase nel mondo del calcio? Il senso, figurato, è molto chiaro: il club è di chi ama lo veramente. I tifosi, appunto. Ma ora c'è un caso in cui questo concetto può essere ampliato al punto da avere anche un significato letterale. Il Watford, formazione di Championship (l'equivalente inglese della nostra Serie B), ha deciso di mettere in vendita il 10% delle quote. E così qualsiasi sostenitore degli Hornets potrà diventare socio della propria squadra del cuore. Dagli eventuali dividendi all'impatto sul mercato: scopriamo come funziona.
I tifosi possono diventare soci del Watford: il costo di ogni azione
Come riporta La Gazzetta dello Sport, l'iniziativa di azionariato popolare su cui ha puntato il Watford si fonda sulla digital equity, ovvero la possibilità finanziaria offerta dal web per la quale ogni azionista è al pari degli altri. Nello specifico, il club di proprietà di Gino Pozzo ha messo in vendita il 10% delle quote, con una valutazione complessiva attorno ai 20 milioni di euro. Per diventare socio, un tifoso dovrà acquistare almeno 8 azioni (dal costo singolo di 15 euro) per un totale di 120 euro.
I vantaggi dei tifosi-soci: dividendi, premi e impatto sul mercato
Un'iniziativa singolare, che permetterà ai sostenitori degli Hornets di possedere una piccola parte della società. Chi aderirà, avrà diversi vantaggi: riceverà eventuali dividendi; potrà sfruttare alcuni premi particolari (a seconda dell'investimento), come la prelazione sui biglietti o incontri esclusivi con i calciatori; e soprattutto avrà un peso sulla campagna acquisti. A spiegarlo è stato lo stesso Watford con una lettera indirizzata ai protagonisti: "Parte dei fondi raccolti saranno destinati all’ingaggio di nuovi giocatori per rinforzare l’organico dell’allenatore Tom Cleverley e per puntare a un ritorno in Premier League". Una missione che passa (anche) dai tifosi.