Un'accusa pesante, grave. E un racconto che appare folle, ai limiti della perversione. Il protagonista della vicenda è Dimitri Payet, centrocampista francese che ha militato dal 2010 al 2018 in nazionale e che nel corso della sua carriera si è messo in mostra soprattutto con le maglie di Marsiglia e West Ham. Dal 2023 il fantasista si è trasferito in Brasile, al Vasco da Gama. Ed è lì che è iniziata l'assurda storia. Payet ora è indagato dalla polizia di Rio per violenze fisiche e psicologiche nei confronti di una donna, la sua amante, che dopo averlo denunciato ha svelato alcuni retroscena e delle richieste sessuali folli fatte da Payet. Ecco quali.
La storia clandestina tra Payet e la sua amante in Brasile: quando è cominciato tutto
La donna in questione si chiama Larissa Ferrari, un'avvocata di 28 anni. Secondo quarto riporta il Daily Mail, la ragazza e l'ex Marsiglia - sposato da 20 anni con la moglie Ludivine, con cui ora si è lasciato - avrebbero iniziato ad avere una relazione clandestina circa sette mesi fa. Inizialmente, come raccontato dalla ragazza, le cose sembravano andare bene: "La nostra intenzione era quella di non affezionarci così tanto l'uno all'altra, ma alla fine ci siamo ritrovati molto coinvolti. Io mi ero separata e anche lui si sentiva spesso solo. Con così tanta intimità, gli incontri sono diventati più frequenti. È sempre stato molto affettuoso nei miei confronti, sia di persona che tramite messaggi". Poi, però, la situazione sarebbe degenerata in modo drastico.
L'amante di Payet: "Ho registrato video in cui bevevo la mia urina o leccavo il pavimento"
"A dicembre abbiamo avuto il nostro primo litigio e lui ha iniziato a dirmi che mi avrebbe punita. Mi ha chiesto una prova d'amore che consisteva nell'umiliazione. Ho registrato video in cui bevevo la mia urina, l'acqua del water o in cui leccavo il pavimento", ha raccontato Larissa. Che poi ha aggiunto: "Voglio giustizia perché ha abusato della mia vulnerabilità psicologica per ottenere vantaggi sessuali". Accuse pesanti, che hanno spinto la donna a denunciare Payet e a chiedere alla polizia misure protettive.
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