Una carriera stravolta. Ma non come avrebbe desiderato. Quincy Promes, ala dello Spartak Mosca, rischia di aver dato una svolta definitiva alla propria vita calcistica, ma in un'ottica tragica: è stato condannato a 18 mesi di carcere per aver accoltellato il cugino, nel 2020, durante una lite domestica nata dal presunto furto di una collana. Il 32enne, un tempo possibile stella del futuro e prospetto particolarmente interessante, adesso rischia seriamente di non mettere più piede - almeno per un bel po' - su un campo di calcio.
Le accuse del tribunale a Promes
Una sentenza del tribunale di Asterdam, visto che nel periodo dell'accaduto Promes miltava nell'Ajax, squadra della capitale olandese. Una pena, quella di 18 mesi, aumentata rispetto ai casi ordinari in quanto si sta parlando di un personaggio pubblico, nello specifico un calciatore, e "quindi dovrebbe dare il buon esempio su come comportarsi". Ad aver aggravato la sua posizione, poi, sarebbe stato il "non essersi assunto la responsabilità per il suo gesto". Il giocatore della nazionale olandese, con cui ha disputato 50 presenze e segnato 7 gol, non era presente in tribunale al momento della sentenza.
E non è tutto: indagato pure per traffico di droga
Ma i problemi giudiziari di Promes non finiscono qui. Già, perché l'esterno è indagato anche per traffico di droga: l'accusa sarebbe quella di aver importato centinaia di chili di cocaina attraverso il porto belga di Anversa nel 2020. Un anno disastroso per l'olandese. Che invece in questa stagione aveva brillato come nei giorni migliori: 25 gol e 10 assist in 37 presenze tra tutte le competizioni. E anche la sua carriera, nonostante non abbia tenuto totalmente fede alle aspettative iniziali, è di tutto rispetto: 4 trofei in bacheca, tra cui un campionato russo, e un premio di capocannoniere (sempre del campionato russo). Ma ora Promes rischia davvero di terminarla bruscamente.