Andrij Shevchenko, presidente della federcalcio ucraina, ha deciso di introdurre la macchina della verità per gli arbitri, così da combattere il problema di corruzione.
La macchina della verità per gli arbitri ucraini
Una delle prime mosse di Andrij Shevchenko come presidente della federcalcio ucraina è stata di combattere la corruzione dilagante nel calcio ucraino. Lo fa partendo dagli arbitri, di cui ha rivoluzionato il modo di assegnargli le partite. Ora infatti i direttori di gara ucraini vengono scelti casualmente, ma dovranno passare anche un altro test per poter scendere in campo: il poligrafo.
Shevchenko vuole che gli arbitri si facciano il test della verità prima delle partite e a chi non passa non sarà permesso di arbitrare. Ad aiutarlo in ciò c'è il nuovo capo del comitato arbitrale, Kateryna Monzul, che supervisione gli esiti del poligrafo.
Shevchenko spiega la scelta del poligrafo
In carica da gennaio, Sheva si è trovato tra le mani un sistema mangiato dalla corruzione e dalla vendita di partite. I metodi che ha dovuto attualizzare per cercare ci combattere questo problema hanno fatto alzare qualche sopracciglio in patria, dove chiaramente la corruzione nel calcio è uno degli ultimi problemi. Shevchenko ha però spiegato così la sua scelta del poligrafo: "Consideriamo il poligrafo come un'opportunità per ottenere maggiori informazioni per capire con quali arbitri possiamo lavorare e con quali no. Stiamo iniziando da zero."