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Caso Acerbi: il difensore in difficoltà a una domanda di Chinè. Spunta un terza ipotesi

Ieri il Procuratore Federale Chinè ha ascoltato in video call prima Acerbi e poi Juan Jesus. Entrambe le parti hanno confermato la propria versione dei fatti ma il difensore nerazzurro è apparso in difficoltà su una specifica domanda
calcio italiano23/03/2024 • 10:13
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Ieri il Procuratore Federale Chinè ha ascoltato in video call prima Acerbi e poi Juan Jesus. Entrambe le parti hanno confermato la propria versione dei fatti ma il difensore nerazzurro è apparso in difficoltà su una specifica domanda.

Acerbi in difficoltà

Ieri Chinè in diretta da Roma ha ascoltato in videochiamata Francesco Acerbi affiancato dall'Ad dell'Inter Beppe Marotta e dall'avvocato della società nerazzurra, Angelo Capellini. Il difensore ha ribadito la sua versione dei fatti, cioè che a Juan Jesus avrebbe detto "ti faccio nero" causando il fraintedimento del brasiliano. Al contempo il centrale del Napoli ha ribadito di aver sentito bene la parola "neg**".

 

Tuttavia c'è stato un momento, in cui Acerbi è apparso in difficoltà: quando Chinè gli ha chiesto perché si fosse scusato col collega se non aveva detto niente di offensivo. Difatti nel labiale ripreso dalle telecamere dice "non sono razzista" e indica il compagno di squadra Thuram (che poi ha preso le distanze da lui). La Stampa ha svelato che il difensore della Nazionale ha tentennato un po', poi ha spiegato che voleva solamente chiudere la questione quanto prima. Tutto il materiale raccolto in questi tre giorni dal Procuratore Federale (che ha ascoltato anche gli audio del var e visionato le immagini inedite fornite da Sky Sport) è stato inviato al Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea, che dopo averlo valutato – assieme al referto di La Penna già in suo possesso – farà conoscere la sua decisione all'inizio della prossima settimana.

I possibili scenari

Cosa accade quindi ora ad Acerbi? Le opzioni sono sostanzialmente tre:

 

  1. Viene riconosciuta la frase discriminatoria (articolo 28 del codice di Giustizia Sportiva) e il giocatore viene squalificato per almeno 10 giornate;
  2. Non viene riconosciuto l'insulto razzista e il giocatore ne esce pulito senza manco una giornata di squalifica;
  3. Acerbi viene punito per condotta antisportiva (articolo 39 del codice di Giustizia Sportiva) e non per frase discriminatoria e viene squalificato dalle 2 giornate in su.

 

La Gazzetta dello Sport, precisa, però, che in precedenti simili a questo, dove non c'erano prove certe, si è comunque deciso di intraprendere la strada della pena esemplare con le 10 giornate di qualifica. Se così fosse, l'Inter potrebbe punirlo con la rescissione unilaterale del contratto.

Fabrizio Piepoli

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