La serata del Diego Armando Maradona si traduce in una delusione cocente per la Juventus. Gli uomini di Allegri sono stati letteralmente annichiliti da un Napoli che, dopo il 5-1 di ieri, si è portato a più 10 sui bianconeri. Una disfatta totale in casa Juve, dove per trovare una sconfitta di egual misura occorre tornare indietro di 30 anni quando, tra i protagonisti, figurava proprio il tecnico livornese.
Pescara Juventus 5-1
Correva l’anno 1993 e, all’Adriatico di Pescara, domenica 30 maggio andava in scena la sfida tra gli abruzzesi e la Juventus, valida per la 16esima e penultima giornata di Serie A. Tra le fila dei biancazzurri figura anche Massimiliano Allegri, di ruolo centrocampista, alla sua ultima stagione con il Delfino (dove fece poi ritorno nel 1998, a fine carriera). I padroni di casa, già aritmeticamente retrocessi in B, vanno subito sotto alla luce del gol di Fabrizio Ravanelli, che al 2′ porta in vantaggio i bianconeri. La reazione del Pescara arriva al minuto 32, quando l’arbitro Quartuccio assegna un calcio di rigore agli abruzzesi per fallo di mano di Kohler.
Allegri condanna la Juventus
Dal dischetto si presenta proprio Max Allegri, che trafigge Peruzzi e porta i suoi sull’1-1. Al 50′ ci pensa Stefano Borgonovo a scrivere il sorpasso dei biancazzurri, che si traduce poi in doppio vantaggio, 9 minuti dopo, con l’autogol di Carrera. Un dominio totale del Pescara che, tra l’86’ e il 90′, chiude i giochi in virtù delle reti di Martorella e Palladini e annichilisce per 5-1 la Juventus, che concluderà poi il campionato al quarto posto.
Oggi, a distanza di 30 anni, il clima in casa Juve è più cupo che mai: la sconfitta di Napoli porta in eredità una dose inquantificabile di amarezza. Un k.o. pesantissimo che ha messo in luce tutte le difficoltà della Juventus: a 30 anni dall’ultima volta tra i protagonisti, suo malgrado, ancora Max Allegri.