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Abolizione Decreto Crescita, Marotta furioso: "Autogol per il calcio italiano"

L'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta ha commentato in maniera piuttosto critica la decisione del Governo di abolire il Decreto Crescita per il mondo del calcio
calcio italiano29/12/2023 • 14:28
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L'abolizione del Decreto Crescita ratificata nella giornata di ieri dal Governo è un colpo al cuore per il calcio italiano. I club non potranno più godere delle agevolazioni fiscali per i giocatori ingaggiati dall'estero, e di conseguenza il campionato italiano avrà maggiori difficoltà nel competere con i grandi club stranieri in sede di calciomercato.

 

Una decisione a tutela dei calciatori italiani, hanno spiegato dal Consiglio dei Ministri, ma che ha inevitailmente trovato grande opposizione da parte di tutti i club di Serie A, nessuno escluso. E l'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta, parlando ai microfoni di Sky e Tg1, ha commentato in maniera decisamente critica la mancata proroga del decreto.

Stop al Decreto Crescita, Marotta critico

Il pensiero dell'ad nerazzurro è piuttosto chiaro: "Nel momento in cui il calcio italiano sta risalendo il ranking europeo, nel momento in cui tre squadre italiane hanno partecipato da finaliste alle tre più importanti competizioni europee, nel momento in cui due club italiani parteciperanno al mondiale per club l’abolizione di questa agevolazione fiscale del decreto crescita rappresenta un autogol per il mondo del calcio e per l’economia del paese. Anche perché non ne usufruiscono solo i giocatori: ci sono anche allenatori che sono venuti in Italia e hanno avuto agevolazioni fiscali grazie al Decreto".

 

La decisione avrà un impatto importante sul nostro calcio: "L’agevolazione fiscale rappresentava uno strumento per facilitare l’ingresso in Italia dei giocatori di chiaro interesse, questo assolutamente oggi rappresenta invece un handicap, ci sarà un impoverimento dal punto di vista della qualità del prodotto che il calcio genera, ma non solo direttamente ma anche per l’indotto che riesce a produrre".

 

"Se cambieranno le strategie dei club? In linea di massima sì - prosegue Marotta - perché chiaramente questo era uno strumento che facilitava l’ingresso in Italia di giocatori forti che potevano aumentare il livello qualitativo del calcio, è chiaro che la strategia sarà cambiata e si dovranno trovare dei rimedi".

 

In definitiva la mancata proroga del Decreto Crescita secondo Marotta non agevolerà i calciatori italiani come auspicato dal Governo: "Assolutamente no, il prodotto italiano non era certamente condizionato da questa agevolazione fiscale che favoriva l’ingresso di giocatori stranieri. Anzi, il fatto di avere giocatori di qualità permetteva ai nostri giovani di crescere in un contesto sicuramente di grande spessore e quindi assolutamente credo che il Made in Italy rappresentato dalle nazionali non troverà nessun vantaggio da questa abolizione".

Giulio Piras
Tags :Serie A

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