Un paragone piuttosto importante. Nelle ultime ore, visto l'ottimo avvio in Champions che a qualcuno ha ricordato quello del 1995/1996, cammino concluso con la conquista del trofeo, sono state fatte delle similitudini tra la Juventus di Thiago Motta e quella di Lippi e, in generale, tra i due allenatori. A parlarne è stato anche Ciro Ferrara, ex difensore bianconero tra i protagonisti dell'ultimo successo in Europa della Vecchia Signora.
Ferrara: "Motta mi sembra pacato in pubblico e focoso negli spogliatoi, proprio come Lippi"
Ferrera ha trattato l'argomento in un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "In quale aspetto di Thiago Motta rivedo Lippi? Nello stile e nella capacità di creare empatia con il gruppo. L'impressione è che Motta sia pacato in pubblico, ma focoso nello spogliatoio. Proprio come Lippi. Le incavolature di Marcello le ho vissute in prima persona. Thiago non lo conosco, ma da fuori me lo immagino così".
"Rivedo qualcosa della mia Juve in questa di Thiago, ma non esagererei con i paragoni..."
Ferrara, poi, ha proseguito: "Nella Juve 1995-96 tutti lavoravamo per non prendere gol. Il merito maggiore era degli attaccanti: Ravanelli, Vialli e Del Piero si sacrificavano tantissimo e per noi difensori era tutto più semplice. Questa compattezza di squadra, anche nella riconquista del pallone, la rivedo nella Juve di Motta. Però mi fermerei qui con i paragoni... Noi nel 1996 eravamo una squadra e un gruppo ben definito, reduce dalla vittoria dello scudetto dell'anno prima. Mentre questa Juve è all'inizio di un nuovo ciclo dopo la rivoluzione estiva".
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