La Roma non riesce a vincere nemmeno sul campo del Genoa, rimontata allo scadere da un colpo di testa di De Winter, e la casella vittorie dei giallorossi, dopo le prime 4 giornate di campionato, recita un misero 0. Pensare che la squadra di De Rossi aveva dominato in lungo e in largo il primo tempo, passando in vantaggio con la prima rete italiana di Dovbyk, salvo poi calare nella ripresa fino alla beffa finale.
E l'allenatore dei capitolini nel postpartita, oltre a recriminare per un rigore non concesso per fallo su Dybala, ha avuto da ridire anche con i suoi giocatori. In particolare Ndicka, reo di non aver correttamente descritto le sue condizioni fisiche nel concitato finale di gara.
De Rossi deluso, rimprovero a Ndicka
È un Daniele De Rossi piuttosto amareggiato quello che si è presentato ai microfoni dei cronisti al termine della sfida pareggiata dalla Roma per 1-1 sul campo del Genoa. Arrabbiato innanzitutto per il rigore non concesso per possibile fallo su Dybala: "L’immagine parla abbastanza chiaro, è andata così, dobbiamo migliorare quello che non è andato nel secondo tempo. Stavolta la decisione arbitrale è andata così, magari la prossima volta andrà diversamente".
Deluso per l'atteggiamento dei suoi: "Abbiamo dominato il primo tempo, il secondo tempo ci siamo abbassati troppo e abbiamo smesso anche di ripartire, non è una vergogna giocare più bassi e ripartire perché la qualità ce l'abbiamo. Smettiamo di pressare, di correre, ci siamo abbassati di 20 metri che non avevo chiesto io. Qualche palla persa in uscita, troppi errori tecnici, qualche superficialità di troppo, e poi alla fine dai coraggio agli avversari che sono comunque un'ottima squadra. Abbiamo avuto tante occasioni nel primo tempo per fare il secondo gol, una anche nel secondo tempo, e anche quello fa la differenza in questi stadi".
De Rossi poi riserva un rimprovero particolare per un suo giocatore, il difensore Ndicka: "Devo riguardarla, adesso fa troppo male, non ha funzionato la comunicazione. Perché un giocatore dice 'Sto bene', poi dopo il quinto cambio 'Sto male'. Però se hai paura dell’infortunio non lo fai mai il quinto cambio. Ndicka credo che avesse dei crampi, gli ho chiesto come stava e mi ha detto 'Bene' ma negli ultimi minuti non sembrava stesse bene e gli ho avvicinato Cristante...".
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