Ieri sera si è giocata Juventus-Napoli e non si può dire sia stata una partita divertente. Poche occasioni da una parte e dall'altra, un gioco piuttosto sterile da parte dei bianconeri (che hanno trovato il terzo 0-0 di fila) e un'ottima fase difensiva da parte di entrambi i reparti. Poco dunque da segnalare anche dal punto di vista arbitrale, tranne un episodio che ha fatto molto discutere.
Era un retropassaggio quello di Olivera?
Nel secondo tempo di Juve-Napoli, in area della squadra ospite, è arrivato un pallone vagante che è finito tra i piedi di Olivera. Il terzino uruguaiano ha fatto un movimento con il piede come a dare una direzione al controllo e ad ampi gesti ha chiamato l'uscita di Caprile, che ha preso il pallone in uscita bassa. Grandi proteste in questo caso da parte dei giocatori della Juve, di tutto lo Stadium e di Thiago Motta, ammonito nell'occasione.
Se quello di Olivera fosse un retropassaggio o no è difficile dirlo. Il difensore aveva il tempo per valutare la parabola del pallone, che non è sbucato all'improvviso. Il tocco dunque non è stato involontario e regge solo la possibilità che il controllo di Olivera fosse sbagliato, altrimenti era da fischiare un calcio di punizione indiretto in area di rigore.
In diretta su DAZN era intervenuto Luca Marelli, che senza troppi dubbi ha contraddetto l'arbitro Doveri. Secondo l'esperto arbitrale infatti quello di Olivera era un passaggio e andava data la punizione alla Juventus. Dello stesso avviso la maggior parte dei quotidiani odierni. Solo alcuni mettono in dubbio la volontarietà di Olivera.
Le parole di Caprile
Nel post partita ha parlato Caprile, subentrato nel primo tempo a Meret, e ha spiegato come la vede lui sul presunto retropassaggio: "A parti inverse avremmo protestato anche noi, è il gioco delle parti. Lui voleva solo stoppare il pallone, poi la palla è rimasta là, è involontario."
Le moviole di tutte le testate sono d'accordo nel dire che manca il calcio di punizione indiretto per la Juventus. Il Var non è potuto intervenire, essendo una decisione di campo, ma Doveri ha commesso un errore, uno dei pochi della sua partita.
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