38 minuti su 540. È questo il tempo che fin qui Thiago Motta ha concesso in campo a Danilo. Uno spazio ridotto e una scalata all'indietro nelle gerarchie impronosticabili a inizio stagione, visto che parliamo del capitano della Juventus. Eppure, il tecnico italo-brasiliano gli ha sempre preferito Gatti, Kalulu o Savona. Colpa (anche) di un... "equivoco" tattico. Perché Thiago vede Danilo più come un terzino, mentre l'ex Real preferirebbe giocare da centrale.
Il nuovo acquisto Kalulu "oscura" Danilo
Come riporta La Gazzetta dello Sport, a incidere sullo scarso minutaggio del capitano bianconero è stato anche l'arrivo di Kalulu: il francese, che per duttilità e posizioni che può ricoprire in campo è simile al compagno, ha avuto subito un ottimo impatto sul mondo Juve. Al punto che Thiago Motta lo ha schierato titolare (senza mai sostituirlo) nelle ultime tre partite, impiegandolo sia da terzino destro che da centrale di difesa. Le due zone di campo che potrebbe ricoprire Danilo, fin qui (quasi) sempre in panchina.
Danilo, da punto fermo per Allegri a riserva con Thiago Motta
L'allenatore della Juve ha deciso di mandarlo sul terreno di gioco, a gara in corso, solamente in due partite: 5 minuti nella trasferta di campionato a Verona e 33 nella sfida di Champions contro il Psv. Molto meno rispetto alle aspettative iniziali e a quanto accadeva durante la gestione Allegri, di cui era un punto fermo sostanzialmente inamovibile. Ma per Thiago Motta non esistono gerarchie inscalfibili (ne sa qualcosa anche a Douglas Luiz...): gioca chi se lo merita. Inoltre, come riporta La Gazzetta, Danilo non è più considerato fra le prime linee della rosa: lo dimostrano le scelte dell'allenatore, che in più di un'occasione - pure in caso di emergenza in difesa - ha preferito schierare titolare il giovane Savona. Come accaduto nell'ultima gara contro il Napoli, con Gatti infortunato, in cui Thiago Motta ha deciso di far scalare Kalulu al centro della difesa (nel ruolo in cui Danilo preferirebbe giocare) e di piazzare il classe 2003 sulla corsia laterale. Insomma, fin qui il feeling (anche tattico) tra il tecnico e il capitano bianconero non sembra essere sbocciato. Ma visto che le gerarchie di Thiago sono piuttosto dinamiche, mai dire mai...
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