L'orologio regalato da Lukaku e i rapporti con Marotta e Zanetti. Emergono nuovi elementi nell'inchiesta Doppia Curva. A raccontarli è stato Andrea Beretta, l'ex ultras dell'Inter arrestato per l'omicidio del "compagno di tifo" Andrea Bellocco e ora collaboratore di giustizia. Come fa sapere Il Fatto Quotidiano, nell'ultimo interrogatorio con il pm Paolo Storari, risalente al 18 febbraio scorso, Beretta ha svelato alcuni dettagli sui legami con i due dirigenti nerazzurri e con l'attaccante belga (adesso al Napoli, ma che ai tempi giocava all'Inter). Stando alla sua versione, avrebbe avuto rapporti diretti sia con Zanetti che con Marotta, anche se quest'ultimo ha sempre negato, soprattutto per questioni di tifo (dalle coreografie all'ingresso di alcuni striscioni). E poi la "sorta di amicizia" - parole di Beretta - con Lukaku, che gli avrebbe regalato un orologio in una specifica occasione.
Beretta: "Lukaku ha fatto fare degli orologi per i giocatori dell'Inter, e uno me l'ha regalato"
Come riportato da Il Fatto Quotidiano, l'interrogatorio si è svolto così: il pm Storari leggeva l'agenda degli appuntamenti di Beretta, che a sua volta forniva dettagli sui singoli argomenti. A partire dal 'caso orologio': "Era l'anno dello scudetto (il 2021, ndr), Lukaku mi ha regalato un orologio. Avevo dei rapporti diretti con lui: sono andato a prenderlo quando è arrivato. Quando c’ero io, per ogni calciatore che arrivava, noi ci presentavamo alle visite mediche e facevamo la foto di rito insieme con la sciarpa. Ed era nata una sorta di amicizia con Lukaku. Poi dopo gli avevo fatto fare anche il murale dedicato a San Siro. Riguardo all'orologio, Lukaku ha fatto fare questi orologi per tutta la squadra. E uno me l’ha regalato. C’è proprio scritto dietro ‘Lo scudetto dell’Inter, Lukaku’, tutti così li ha fatti".
Beretta sul rapporto con Zanetti: "Ci dava una mano con le coreografie, per far entrare gli striscioni"
Andando avanti nell'interrogatorio, dall'agenda di Beretta sono spuntati anche alcuni appuntamenti con Zanetti e Marotta, con cui l'ex ultras avrebbe avuto contatti diretti per discutere di questioni legate al tifo: "Zanetti ci dava una mano magari per la tifoseria, per parlare, per darci degli aiuti magari a livello di far entrare degli striscioni, per le coreografie. Zanetti parlava con Marotta, con quella gente là. Diciamo che magari ci dava una mano se volevamo fare una coreografia adibita, poteva darci un aiuto. Con Zanetti sì, ci parlavo direttamente. Ci scambiavamo anche via WhatsApp telefonate, cose, gli ho fatto fare un murale a Pioltello, con lui con la Coppa dei Campioni, è venuto al locale, cioè proprio c’era un rapporto, è un bravissimo uomo".
Beretta e il legame con Marotta: "Ci serviva un'interlocuzione diretta con i vertici della società"
Spulciando l'agenda, il pm nota un particolare appuntamento: "7 settembre Chuck, Marotta, 9.30". Beretta lo spiega così: "Eh, questo è un appuntamento a cui sarà andato Chuck (è il soprannome di Matteo Norrito, altro vertice del direttivo finito sotto inchiesta e oggi imputato come Beretta per associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso, ndr) per la storia dei biglietti e delle robe, per parlare con lui, per avere un appuntamento". E allora Storari domanda: "Ma scusi, mi perdoni, quello che non riesco a capire: uno come Marotta, che insomma è un personaggio importante dell’Inter, perché parla con Norrito di ‘ste robe qui? Ma non c’è un organo deputato, lo Slo (una figura del club che si occupa proprio del rapporto con i tifosi e con gli ultras), per queste cose?". La replica di Beretta: "Però magari lo Slo tende a non proporre a Marotta il vero problema, capito? In questo modo si ha un'interlocuzione diretta con i vertici della società".
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