La confessione di Gila: "Sarri non mi faceva giocare, ho avuto bisogno dello psicologo. Ma ora lo ringrazio"

Il difensore spagnolo ora è diventato una certezza della retroguardia biancoceleste, eppure all'inizio ha affrontato diverse difficoltà: lo ha raccontato in un'intervista a La Repubblica
calcio italiano21/11/2024 • 13:09
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Mario Gila
#34LazioDifensore
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Serie A
Stagione 2024/2025

1

Goals

2

Tiri in porta

2

Tiri

0

Assists

Da riserva a titolare indiscusso. Da punto di domanda a punto fermo. L'avventura di Mario Gila alla Lazio è cominciata in salita, ma ora il difensore spagnolo è uno dei volti della squadra di Baroni seconda in Serie A e in vetta al girone di Europa League. Come detto, però, l'inizio è stato piuttosto complicato. Nella sua prima stagione in Italia (nel 2022/2023), Sarri lo ha impiegato pochissimo: appena 4 partite in campionato, con un minutaggio di soli 87 minuti, e tanta, tanta panchina. Un momento davvero difficile per Gila, che per superarlo ha avuto bisogno di uno psicologo. Ma che gli è servito per diventare quello che rappresenta adesso: una colonna della difesa biancoceleste.

Gila: "Sarri non mi dava fiducia: mi sentivo in un tunnel"

Gila lo ha raccontato in un'intervista a La Repubblica, in cui ha ricordato quei momenti difficili: "Non ho giocato per più di un anno, Sarri non mi dava fiducia. All’inizio l’ho presa male, ero arrivato alla Lazio con tante aspettative ed è stata dura, mi ero intristito, mi sentivo in un tunnel. In quel periodo ho avuto bisogno dell’aiuto di uno psicologo, è stato fondamentale, mi ha insegnato a vedere le cose in modo positivo. Sarri aveva le sue ragioni, non ero un top e dovevo crescere, ora lo ringrazio perché mi ha insegnato tanto a livello tattico. Sono maturato parecchio da allora".

Gila: "Aspetto una chiamata dalla Spagna, spero che prima o poi arrivi"

Circa un anno fa, a fine novembre 2023, è arrivata la svolta. Da Sarri a Baroni, passando per Tudor: la crescita di Gila è stata costante, a prescindere dalla guida tecnica. E allora adesso lo spagnolo non si vuole fermare, punta in alto e spera di ricevere presto la prima convocazione in nazionale: "Giocare con la Spagna resta un mio obiettivo. Aspetto una chiamata, spero che prima o poi arrivi. Ma vedo il positivo, come nel caso di Sarri (sorride, ndr): significa che devo migliorare ancora, lavoro ogni giorno per diventare più forte". La strada imboccata, per continuare a migliorare e raggiungere nuovi traguardi, sembra quella giusta. 

 

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