È stata decisamente una domenica negativa per la Lazio, sconfitta in rimonta alla Stadio Olimpico da un Bologna diretto concorrente per un posto per l'Europa. La squadra di Sarri, dopo una buonissima prima mezz'ora e la rete del vantaggio di Isaksen, ha incassato il gol del pareggio a seguito di un disastro compiuto da Provedel e Luis Alberto, per poi subire nella ripresa la rete del definitivo ko firmata Zirkzee.
I biancocelesti, oltre ad essere rammaricati per una gestione scellerata del vantaggio e per un secondo tempo decisamente sottotono, hanno protestato per la direzione arbitrale di Maresca, colpevole secondo loro di parecchie disattenzioni. Una protesta silenziosa, quella del club, che non ha mandato nessuno dei propri tesserati a parlare con la stampa ricevendo per questo feroci critiche.
A mente fredda il direttore sportivo Fabiani ha spiegato alla radio i motivi della decisione, annunciando inoltre una sua imminente squalifica.
Fabiani: "Silenzio stampa una mia scelta"
Intervenendo sia alla rasio ufficiale del club che a Radiosei, il direttore sportivo della Lazio ha fatto chiarezza su quanto accaduto ieri all'Olimpico: "Voglio ribadire un concetto: ho letto che il presidente ha indetto il silenzio stampa ma non è così. Si è scelto di non commentare dopo la partita. Abbiamo preferito non commentare la partita di ieri per non incorrere in situazioni sgradevoli, perché magari a causa del nervosismo ci si può lasciare andare nel dire e poi si rischia di essere sanzionati. La società è presente, siamo dispiaciuti per come è andata la partita", ha spiegato Fabiani.
Il ds non dà alibi alla squadra: "Al di là della giornata no della terna arbitrale, abbiamo perso la gara con due gol che potevamo tranquillamente evitare. Noi dobbiamo lavorare sui nostri errori. Alle giornate no della terna arbitrale, se sarà così valutata ma credo che le immagine credo le abbiano viste tutti quanti, devono pensarci le persone preposte e non noi. Devo fare una premessa: al netto di quello che tutti hanno visto, la Lazio non ha perso solo per colpa dell’arbitro. Anche perché prenderò una squalifica piuttosto lunga per quello che ho fatto ieri dopo la partita perché ho fatto notare all’arbitro i suoi errori".
"La decisione di non parlare alla stampa l’ho presa io e non il presidente", prosegue Fabiani. "L’ho fatto per evitare che le dichiarazioni ai media di allenatore e calciatori fossero tutte contro l’arbitro anche perché erano in molti che avevano qualcosa da dire ieri. Se mando dei tesserati che hanno l’adrenalina a mille a parlare con la stampa nel post partita, rischio di fare danni grossi. In vista di Torino-Lazio di giovedì non volevo mettere troppa benzina sul fuoco. Abbiamo grandissimo rispetto per i media, ma è semplicemente un non voler rischiare di fare più danni. La decisione è solo mia e il presidente non c’entra nulla. Torneremo a parlare giovedì per Torino-Lazio", conclude.