Da un sogno a un possibile incubo. In soli tre giorni. La favola del Lecco rischia di diventare una tragedia calcistica: dopo aver conquistato domenica sul campo la promozione in Serie B, ora la cadetteria è in forte dubbio per le Aquile. Il motivo? Lo stadio Rigamonti-Ceppi non è adeguato per la categoria, ma la società bluceleste non ha inviato in tempo - la scadenza era ieri a mezzanotte - la documentazione necessaria per potersi iscrivere al campionato. Ma non solo. Il club lombardo non ha nemmeno presentato la domanda per giocare la prossima Serie C: l'incubo di un ritorno tra i dilettanti, in D, non è da escludere.
Iscrizione fuori tempo massimo, ma il Lecco fa ricorso
Riavvolgiamo il nastro. Il Lecco si è aggiudicato i playoff di C, vincendo la finale - sia all'andata che al ritorno - con il Foggia: promozione e ritorno in B dopo 50 anni di assenza. La festa e la gioia, all'ombra del Resegone, sono state incontenibili. Ma l'inadeguatezza del proprio stadio, il Rigamonti-Ceppi, ha posto la società davanti a un bivio: iniziare dei lavori di ristrutturazione o trovare un altro impianto in cui poter giocare. Ma entro la scadenza, la mezzanotte di ieri, non sarebbe stata inviata la documentazione contenente una delle due possibilità. Anche perché per l'Euganeo di Padova, individuato come prima alternativa, al momento dell'iscrizione ci sarebbero stati solo gli ok del comune e del Padova Calcio, non quello del Prefetto di Padova. Ora il Lecco è pronto a fare ricorso, puntando sul merito sportivo e sul fatto che i playoff sono cominciati 10 giorni dopo e che quindi il tempo per trovare un piano B sarebbe stato esiguo.
Ma c'è anche uno scenario peggiore: il ritorno in Serie D
E poi c'è l'incubo degli incubi: non solo mancata promozione in Serie B, ma addirittura retrocessione in D. Quest'eventualità potrebbe verificarsi in quanto il Lecco non ha fatto domanda per iscriversi al campionato cadetto, ma nemmeno per quello di C. Alla finestra ci sono Brescia e Perugia, retrocesse sul campo ma pronte a sperare in un ripescaggio.
Ed ecco allora che in riva al lago potrebbe spezzarsi troppo in fretta un sogno aspettato per 50 anni: la società bluceleste deve agire subito.