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Uno slovacco a Napoli: Lobotka e gli stereotipi sui napoletani

calcio italiano05/09/2023 • 12:18
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La scorsa stagione Stanislav Lobotka è stato il cervello del Napoli campione d'Italia. Le sue geometrie, la sua capacità di dettare i tempi del gioco e l'ottima attitudine in interdizione, hanno fatto dello slovacco fulcro e metronomo del gioco di Luciano Spalletti. Arrivato in Italia nel 2020, solo nell'anno passato il regista è diventato titolare inamovibile, immergendosi completamente in un ambiente che sembra disegnato apposta per lui.

E proprio dell'ambiente e della città di Napoli, Lobotka ha parlato in una recente intervista rilasciata qualche settimana fa a Forbes. Si è parlato ovviamente anche di calcio, ma è bello leggere il pensiero dello slovacco riguardo usi e costumi di una città, quella campana, bellissima e straordinariamente particolare.

Lobotka e Napoli

Una cosa che ha colpito il centrocampista partenopeo è come i napoletani si comportano al volante: "Devo ancora abituarmi al modo in cui guidano lì. Napoli o ti piace o non ti piace, non c'è via di mezzo. C'è più sterrato, ad esempio sulle strade, il traffico non è l'ideale, ma in compenso mi piace la mentalità, sono amichevoli, quindi modesti. C'è del cibo eccellente, cosa posso fare? Hai Capri, le isole, il mare...".

A Napoli anche l'orario è interpretabile: "Quando ci si incontra alle cinque bisogna chiedere se è l'ora normale o l'ora napoletana. Ci vogliono dai dieci ai quindici minuti. Ci sono abituato, solo che a volte me lo dimentico. Sono pronto alle cinque e scrivo: come va? Hanno tempo, non hanno fretta, non sono stressati. Voglio dire, solo al volante... Ma da come guidano, non ho visto un incidente stradale grave lì. Gli viene insegnato così, a loro non si applicano le regole come dare la precedenza a destra: va chi arriva prima".

La superstizione partenopea

Notoriamente i napoletani sono piuttosto superstiziosi, e questo Lobotka l'ha imparato subito: "Ad esempio, quando passa a qualcuno una saliera, devi prima metterla sul tavolo e poi lasciare che qualcun altro possa prenderla. Non passa di mano in mano, porta sfortuna. Me lo fece notare un amico una volta quando gli dissi: dammelo normalmente... (sorride)".

Giulio Piras
Tags :NAPOLI

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