È stata una settimana da incubo per la Juventus e Thiago Motta: eliminati dalla Champions League e fuori dalla Coppa Italia, battuti ai rigori da un Empoli che ha saputo sorprendere tutti. I toscani, nonostante un organico rimaneggiato tra giovani e assenze, hanno scritto la storia conquistando la loro prima semifinale di Coppa Italia.
Quanti fischi per la squadra
Se per D'Aversa la vittoria rappresenta un punto di partenza per risalire in classifica e allontanarsi dalla zona retrocessione, per Motta e i suoi diventa un segnale d’allarme. L’obiettivo minimo della Juventus ora è blindare il quarto posto in Serie A, perché un mancato piazzamento in Champions League renderebbe la stagione un completo fallimento.
Dopo la disfatta, la reazione dei tifosi non si è fatta attendere. Come ammesso dallo stesso Motta in conferenza stampa, la contestazione è stata persino troppo contenuta rispetto alla deludente prestazione. Fischi e malumori hanno accompagnato il finale di partita, quando Manuel Locatelli – subentrato a un Koopmeiners ancora una volta poco incisivo – ha chiamato i compagni sotto la curva per scusarsi. L’atteggiamento della squadra ha lasciato perplessi: sulla carta la sfida contro l’Empoli, giocata in casa, sembrava abbordabile, ma il primo tempo è stato forse il peggiore della stagione. Nella ripresa, solo una prodezza di Thuram – il migliore in campo tra i bianconeri – ha evitato la sconfitta nei tempi regolamentari, prima del verdetto ai rigori.
Perin: “Non siamo stati all'altezza”
La delusione è palpabile. I tifosi credevano che questa potesse essere la stagione della rinascita, ma a febbraio si ritrovano già a tirare le somme. Lo sconforto traspare anche dalle parole del mister, che si assume la responsabilità di non aver trasmesso ai suoi l’importanza della gara, e dagli occhi di alcuni giocatori sotto la curva, consapevoli di aver tradito le aspettative. Tra loro anche Mattia Perin, titolare ieri al posto di Di Gregorio, che ha ammesso senza mezzi termini: "Non siamo stati all’altezza."
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