Archiviato il Mondiale è tempo di tornare a concentrarsi sulla Serie A. Il campionato italiano riparte subito col big match tra Inter e Napoli, in programma stasera alle 20.45 al Meazza. Se per i nerazzurri la partita di domani rappresenta quasi un’ultima spiaggia in ottica Scudetto, dal canto loro i partenopei arrivano alla ripresa del campionato con la qualità e l’entusiasmo che nella prima parte della stagione hanno incantato l’Italia e l’Europa.
Spalletti, la parentesi nerazzurra
Una sfida che, al di là del momento attuale delle due squadre, racchiude un significato particolare per un grande ex della partita: Luciano Spalletti. Pur non avendo conquistato trofei, il tecnico di Certaldo è stato uno degli emblemi della rinascita nerazzurra dopo diverse stagioni all’insegna di delusioni e fallimenti. Con Spalletti, tra il 2017/18 e il 2018/19 l’Inter ha conquistato una qualificazione in Champions League che mancava da 6 anni.
La conferenza stampa di Spalletti
Oggi, però, le cose sono diverse: il Napoli di Spalletti guida la classifica del campionato di Serie A con 41 punti, 11 in più dell’Inter che, allo stato attuale, si trova in quinta posizione. Nella giornata odierna, alla vigilia del match, il tecnico toscano ha presentato la partita in conferenza stampa: “Affrontiamo una grande squadra, sappiamo che sarà dura ma daremo il massimo. Non possiamo affrontare la partita di domani pensando alla nostra posizione in classifica, dobbiamo concentrarci su ciò che sappiamo fare in campo”.
Spalletti avverte le contendenti per lo Scudetto
Spalletti ha poi analizzato il lavoro svolto dal Napoli in queste settimane lanciando un chiaro avvertimento alle concorrenti per lo Scudetto: “In questo periodo di pausa dal campionato abbiamo lavorato tanto sulle nostre qualità. Abbiamo svolto un intenso lavoro individuale con i giocatori reduci dai Mondiali, ottenendo ottime risposte. Siamo pronti a ripartire con la testa giusta e non vogliamo fermarci. Ci fermeremo solo a lavoro finito, quando sapremo come sarà andata”. Un grido di battaglia, quello del tecnico di Certaldo, che testimonia la consapevolezza della squadra nei propri mezzi nell’ottica del raggiungimento di un traguardo che, a Napoli, manca dal 1990.