Continua a lasciare strascichi la sfida dell’Allianz Stadium tra Juventus e Inter (1-1), valevole per la semifinale di andata di Coppa Italia. Come è noto, a far discutere è l’esultanza di Romelu Lukaku, da cui è scaturita la rissa del post-partita (nella circostanza espulsi Handanovic e Cuadrado), dopo il rigore trasformato in pieno recupero che è valso il pareggio dei nerazzurri. Il belga, già ammonito, si è visto sventolare il secondo giallo dall’arbitro Massa e, in questo senso, il regolamento parla chiaro.
L’espulsione di Lukaku
Al minuto 95′, l’attaccante dell’Inter ha realizzato il calcio di rigore concesso dall’arbitro Massa per fallo di mano di Bremer. Quindi l’esultanza del classe ’93 belga, rimasto immobile davanti alla curva della Juve, con il saluto militare e il dito indice davanti alla bocca quasi a voler zittire i tifosi bianconeri. L’ex Chelsea, già ammonito all’80’ per fallo su Gatti, è stato sanzionato con il secondo giallo: da qui l’espulsione che lo costringerà a saltare la gara di ritorno, in programma mercoledì 26 aprile al Meazza.
Cosa prevede il regolamento?
A spiegare la seconda ammonizione nei confronti di Lukaku interviene il regolamento. “Un calciatore deve essere ammonito – recita l’articolo 12 – anche se la rete non viene convalidata, se: si avvicina agli spettatori in modo tale da causare problemi di sicurezza o per l’incolumità o si arrampica sulla recinzione, agisce in modo provocatorio o derisorio, si copre la testa con una maschera o altro oggetto similare, si toglie la maglia o copre la testa con la maglia”.
Al secondo caso, stando al regolamento, sarebbe riconducibile la decisione di Massa di ammonire per la seconda volta l’attaccante nerazzurro, la cui esultanza sarebbe pertanto stata considerata provocatoria. Sull’argomento, inoltre, è intervenuto su Twitter l’ex arbitro Luca Marelli, che ha fatto chiarezza sulla questione riportando proprio il suddetto estratto del regolamento.