Continua a tenere banco la trattativa tra la Juve e Douglas Luiz: in questa direzione, l'affare avrebbe subito un rallentamento a causa delle elevate richieste di McKennie (inserito come contropartita insieme a Iling Junio) sia all'Aston Villa che alla Juventus. Un sorta di buonuscita, quella richiesta dal centrocampista al club bianconero, per sugellare l'addio definitivo. Richiesta non accolta dalla Juve, che, dal canto suo, avrebbe rimesso in piedi la trattativa inserendo nell'affare Enzo Barrenechea.
McKennie: "Non avevo più un armadietto"
Da qui l'incertezza sul futuro di McKennie, che, dal ritiro della nazionale statunitense (impegnata in Copa America), ha rivelato il momento più buio della sua avventura in bianconero: "Quando sono tornato alla Juve (giugno 2023, ndr) dal prestito al Leeds, non avevo più un armadietto né una stanza in hotel" ha riferito ai microfoni di The Athletic: "Non avevo nemmeno un posto auto nel parcheggio. Mi cambiavo nello spogliatoio delle giovanili e non potevo riavere il mio vecchio numero, anche se era libero".
"Rendo meglio quando tutti dubitano di me"
"In quel momento ho pensato solo al lavoro - ha proseguito il classe '98 - impegnandomi al massimo per dimostrare il mio vero valore. Questi sono i momenti in cui rendo di più, quando tutti dubitano di me. Guardatemi adesso, è così che sono diventato il calciatore che sono oggi".
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