Quando ha deciso di esonerare Daniele De Rossi, probabilmente Lina Souloukou non immaginava che avrebbe fatto esplodere le ire del popolo romanista. D'altronde in società i tagli aziendali erano iniziati da diversi tempo, ma nessuno aveva scatenato una sommossa popolare. Le minacce di morte ricevute dai tifosi hanno rappresentato la cosiddetta "goccia che fa traboccare il vaso", ma non sono state il motivo principale delle sue dimissioni. La manager greca era consapevole che la sua esperienza capitolina era al capolinea e ha solo accelerato i tempi.
I segreti dietro le dimissioni di Lina Souloukou
Scrive il Corriere dello Sport che sabato mattina l'ex CEO giallorosso ha raggiunto i Friedkin nella loro residenza svizzera per formalizzare la fine dei rapporti. In realtà era da tempo che con la presidenza la situazione era tesa, probabilmente per la cattiva gestione delle questioni Zalewski e Dybala. Oltre al fatto che Lina non ne era uscita mediaticamente bene dopo il licenziamento di un'impiegata vittima di revenge porn. Altresì i dipendenti del club giallorosso hanno lavorato in un clima di terrore da quando si è insediata nell'aprile 2023.
Il contratto della Souloukou sarebbe scaduto a giugno 2025 ed era ben consapevole che non le sarebbe stato offerto il rinnovo. Per questo motivo, ha deciso di abbandonare la nave quando le acque erano più agitate. Secondo rumors ha già ricevuto proposte dall'Arabia con cui intrattiene rapporti lavorativi da tempo e per questo motivo ha velocizzato la sua dipartita giallorossa. Ora è caccia al suo sostituto e nelle ultime ore è emerso anche il nome di Boban.
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