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MVP Settembre Serie BKT, Esposito: "Spezia punto di svolta. Mi ispiro a uno spagnolo. In testa ho il 10 novembre..."

È Salvatore Esposito dello Spezia l'MVP della Serie BKT per il mese di settembre. Il premio è ideato dal title sponsor del campionato BKT e votato da una giuria di esperti di cui Chiamarsi Bomber ha il piacere di far parte
calcio italiano24/10/2024 • 12:30
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Un mese di settembre da incorniciare per Salvatore Esposito, 24enne centrocampista in forza allo Spezia. 1 gol e 3 assist per il classe 2000, che con le sue prestazioni ha contribuito alla striscia positiva dei liguri, ancora imbattuti in questo inizio di stagione. Prestazioni che a livello personale gli sono valse il premio di Mvp della Serie BKT per il mese di settembre.

 

Il premio. ideato dal title sponsor del campionato BKT e riconosciuto ufficialmente dalla Lega B, viene assegnato da una giuria di esperti giornalisti di cui il team di Chiamarsi Bomber ha il piacere di far parte.

 

Esposito ha risposto ad alcune nostre domande in una brillante intervista.

Settembre è stato per te un mese coi fiocchi: 1 gol, 3 assist e Spezia ancora imbattuto in campionato. Che obiettivi vi siete dati come squadra e quale obiettivo ti sei dato come singolo?

"Sicuramente il mese di settembre è stato positivo per tutti noi, sia a livello personale che di squadra. Credo che questo dato sia qualcosa a cui dobbiamo aggrapparci da qui alla fine del campionato e fare in modo che questa statistica continui ad essere positiva. È un ricominciare da dove avevamo lasciato la fine del campionato scorso: l'inizio non era stato dei più positivi, poi da gennaio abbiamo provato a cambiar marcia e ora stiamo proseguendo su quella strada".

Lo scorso anno lottavate per la retrocessione, quest’anno per ora siete al vertice: cos’è cambiato?

"È stato un anno in cui abbiamo lottato fino alla fine, salvandoci all'ultima giornata. Quando un'annata parte storta e finisce con un obiettivo che ad un certo punto sembrava inarrivabile è qualcosa che ti fortifica. È stato un obiettivo raggiunto dal gruppo, perché quando navighi in cattive acque c'è bisogno che venga fuori il gruppo. La svolta c'è stata anche con l'arrivo di mister D'Angelo che ha cercato di darci compattezza e fiducia che era un po' quello che ci mancava. Diciamo che avere lo stesso allenatore e lo stesso staff dell'anno scorso quest'anno ci sta dando grande fiducia".

Raccontaci l’emozione dell'esordio in Nazionale e quale compagno in Azzurro ti ha impressionato

"L'esordio in Nazionale è stato il giorno più bello della mia vita a livello calcistico. È il sogno che avevo fin da bambino, un qualcosa che non mi aspettavo soprattutto in quel momento. Sarò sempre grato a mister Mancini e alla Nazionale per avermi fatto realizzare un sogno. Sicuramente un altro sogno sarebbe quello di ritornarci, e tornare ad indossare quella maglia che è la più bella che c'è. Di giocatori forti ce n'erano tantissimi. Nei primi giorni ho avuto anche il piacere di vedere Verratti da vicino, credo sia qualcosa di straordinario. Però ce n'erano anti, Barella, Donnarumma....".

Questa te l’avranno fatta un milione di volte, ma ci dici con sincerità chi è il più forte tra voi 3 fratelli e che rapporto avete?

"Sì, diciamo che ormai sono abituato a questa domanda (ride ndr). Tra me e i miei fratelli come regola non scritta ci diciamo sempre di scegliere il più piccolo, anche se ormai anche lui è diventato grande. Diciamo che i miei due fratelli sono due attaccanti con caratteristiche molto diverse: Sebastiano ha una tecnica sopraffina e delle giocate che in pochi vedono; la forza di Francesco Pio invece è lo strapotere fisico, e in area è letale. Noi abbiamo un rapporto bellissimo, siamo molto legati, veniamo da una famiglia che ci ha inculcato il valore dell'unione. Francesco Pio ho la fortuna di vederlo tutti i giorni, con Sebastiano quando abbiamo dei giorni liberi ci vediamo, comunque siamo abbastanza vicini, io a Spezia e lui a Empoli".

Cosa mi rispondi se ti dico Juve Stabia è più in generale Castellammare? Tu e la tua famiglia siete molto impegnati nel sociale per la vostra città…

"Mi viene la pelle d'oca, è la squadra che ho sempre tifato fin da bambino, lo stadio in cui son cresciuto. La Juve Stabia è motivo di orgoglio, è qualcosa di molto bello. Avere la possibilità quest'anno di andare a giocare a Castellammare è qualcosa di stupendo, da quando è uscito il calendario ho quel 10 novembre bene in testa, sarà una giornata importante per me e per la mia famiglia. Noi siamo molto riconoscenti alla nostra terra, siamo cresciuti in quel campetto sotto casa e ci stiamo prodigando per ristrutturarlo e dare la possibilità ai bambini del nostro quartiere di giocare in un campo decente".

Sei cresciuto nelle giovanili dell'Inter: che ricordi hai?

"Fare il settore giovanile in un grande club come l'Inter è stato qualcosa che mi ha dato tanto, anche a livello umano. Comunque sono stati i primi anni in cui ho vissuto lontano dalla famiglia, insieme ad altri ragazzi della mia età...è qualcosa che ti fa crescere in fretta e che ancora oggi mi porto dietro. Poi sono stati anni di grandi soddisfazioni, era un settore giovanile forte, ho avuto la fortuna di vincere due campionati nazionali e grazie all'Inter di entrare nelle nazionali giovanili. È qualcosa che ricordo con grande orgoglio".

Chi era il tuo idolo da bambino e a chi ti ispiri oggi?

"Il mio idolo da bambino è sempre stato Totti, insieme a De Rossi. Sono stati i due giocatori che mi ha sempre emozionato vedere. Così come ho visto tantissimi video di Pirlo. Oggi ci sono tanti centrocampisti a cui cerco di rubare qualcosa, sicuramente Rodri è uno di quelli che sta facendo sì che il ruolo del centrocampista centrale sia considerato sempre più importante".

In un'intervista hai rivelato che il campionato spagnolo è il più adatto alle tue caratteristiche. Lo pensi ancora ed eventualmente in quale squadra della Liga ti piacerebbe giocare?

"Sono sempre stato appassionato di calcio spagnolo, un calcio tecnico, veloce, fatto di grandi giocate. È qualcosa che mi piace, poi ovviamente un calciatore deve essere bravo ad adattarsi a tutti i campionati e a tutte le squadre. È normale che se mi chiedi un club in Spagna in cui mi piacerebbe giocare mi vengono in mente prima di tutto il Real Madrid ed il Barcellona, ma quelli sono sogni fantascientifici che non credo siano realizzabili. Nella vita però, mai dire mai...".

Ma alla fine l’hai conosciuto Geolier?

"No, però ho un bel rapporto con suo fratello che è una bravissima persona. Geolier è una star di Napoli, oltre ad essere una grandissimo cantante è anche una persona che tutti noi napoletani dobbiamo tenerci stretta perché è uno di quelli che porta avanti il nome della nostra città in maniera positiva".

 

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Giulio Piras
Tags :SERIE B

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