È molto soddisfatto Vincenzo Italiano al termine della sfida vinta dalla sua Fiorentina sul campo dei Campioni d'Italia del Napoli. L'allenatore della Viola ha parlato ai microfoni di Dazn.
Esordio con battuta per il tecnico viola, visibilmente soddisfatto dopo la vittoria: "Parisi che lancia Osimhen, Kayode che lancia Osimhen, sembrava avessimo provato la cosa...". Sulla preparazione del match: "Abbiamo analizzato bene la partita contro il Real Madrid e nel momento in cui il Napoli ha preso in mano la partita ha creato tantissimo e meritava di più. Così ci siamo allenati per evitare quello che avevamo visto in quella partita. È chiaro che ci vuole anche un pizzico di fortuna, di concretezza e cinismo. Giocavamo contro i campioni d’Italia ed era difficile".
I singoli: Martinez Quarta, Bonaventura e Arthur
"Quarta? Esalta il modo di aumentare le linea di passaggio perché è un difensore atipico che da ragazzo faceva il centrocampista. Lo abbiamo riproposto altre volte con altri difensori, lui invece ha questa lettura di giocare 25 metri più avanti e sta interpretando bene questa idea. Sono contento perché se questo ragazzo prende continuità può fare bene, è stato premiato ancora con la Nazionale e questo lo farà crescere in autostima e consapevolezza".
"Bonaventura ha 34 anni, fino all’ultimo era in dubbio, lui come Gonzalez che mi ha detto chiaro “sono stanco”. Anche Jack era candidato a riposare, ma non sono riuscito a rinunciare a lui e alla sua capacità di smarcamento".
"Ad Arthur ho detto 'Vai contro Lobotka, vi assomigliate, chi è più bravo la porta a casa'. Ho voluto giocare su questo antagonismo su loro due e ci sono riuscito".
La vittoria
"Abbiamo ottenuto il nostro risultato che era quello di non passare i prossimo 15 giorni come quelli che abbiamo passato dopo il Milan, avevamo vissuto 15 giorni tremendi, l’obiettivo era quello e ci godiamo questa vittoria. la classifica è bella, ma siamo ancora all’inizio, ci teniamo questa prestazione e il fatto che i ragazzi stanno uscendo dal campo sempre stremati perché danno l’anima".