Il Napoli è partito abbastanza bene in questa stagione. I campani si trovano in seconda posizione in Serie A e con Conte in panchina sono in piena corsa per tornare a vincere lo scudetto. Cosa che non è avvenuta nella passata stagione, alla quale i campani arrivavano da campioni in carica.
Tra avvicendamenti in panchina, e pessimi risultati in tutte le competizioni, i partenopei si sono ritrovati a finire a metà classifica e mancando la qualificazione per le coppe europee, nella stagione in cui la Serie A aveva ben cinque posti per la Champions ed otto squadre in Europa. Il primo degli allenatori del "fallimento" è stato Rudi Garcia, scelto come successore di Spalletti ed esonerato dopo qualche mese. Ed è stato proprio l'ex tecnico a parlare duramente dell'esperienza.
Rudi Garcia duro contro De Laurentiis, parla della sua avventura al Napoli
L'ex tecnico del Napoli ha parlato al media Carrè di Raphael Domenach, toccando in modo specifico i mesi fallimentari sulla panchina del club campano. Un avventura che già dall'inizio si prospettava complicata: "Sapevo che mi sarei preso un rischio arrivando dopo la vittoria dello scudetto, solitamente non vado dove è difficile fare meglio. Però era il Napoli, era la Serie A. I giocatori inconsciamente pensavano di fare proprio come l'anno prima, ma non funziona così".
Le prime divergenze sono partite dal mercato: "Avevo chiesto un difensore, come Aguerd, e un mediano forte fisicamente. Invece sono stati acquistati giocatori di prospettiva e infatti sono stati prestati altrove. Volevo il rinnovo di Osimhen e Zielinski per metterli nelle migliori condizioni in campo. Quest'anno ho visto che hanno investito molto per un difensore come Buongiorno e un mediano come McTominay".
Il problema principale il rapporto con Aurelio De Laurentiis: "Pensavo di avere a che fare con un gentleman all'inizio, invece De Laurentiis si è rivelato uno che si immischia in cose che non gli competono. Ho pagato il fatto di avergli detto di restare al posto suo. Mi disse che se non l'avessi ascoltato non mi avrebbe potuto proteggere. Ma io non ho bisogno di essere protetto. Voleva facessi giocare 45 minuti un giocatore e poi altri nella ripresa, ma a 60 anni non mi dice chi mandare in campo. De Laurentiis capisce di cinema, ma non molto di calcio".
Un rapporto incrinato anche con i calciatori: "Quando arrivai tutti volevano andare via e si lamentavano di essere pagati poco. Ho provato a rimotivare il gruppo. Giuntoli se n'era andato e nessuno interveniva quando Osimhen e Kvaratskhelia non accettavano di essere sostituiti".
Infine attacco diretto al patron azzurro: "Il vero colpo di teatro sarebbe stato tenermi e forse il Napoli si sarebbe qualificato per la Champions League, invece è finito decimo. De Laurentiis diceva che mi avrebbe dovuto cacciare già dalla presentazione? Magari ha detto quelle cose perché si è reso conto di essere stato un po' cogl***e e per coprire certi".
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