Per tutti la Joya, per i palermitani u' picciriddu, il ragazzino. Paulo Dybala ne ha fatta di strada da quando è arrivato 19enne in Italia dall’Argentina, più precisamente dall’Instituto de Córdoba. U' picciriddu è diventato grande. E lo ha fatto raggiungendo un incredibile record, riservato a pochi in Serie A. Merito della sua classe e anche delle sue mitiche adidas Copa Pure, scarpino iconico del brand tedesco. Ma andiamo con ordine.
Dybala: il gioiello di Cordoba
Cresciuto in un piccolo paese nella provincia di Cordoba, Dybala inizia a giocare nell'Instituto, la squadra locale, già a 10 anni. Nonostante il corteggiamento di alcuni tra i club più importanti d’Argentina, il giovane talento non si allontana da casa, perché il padre non vuole accelerare troppo i tempi e preferisce vederne passo passo la crescita. L’attesa però sarà premiata. Nel 2011, a soli 17 anni, esordisce in prima squadra, giocando 38 partite nella Primera B (la serie B argentina) e realizzando 17 gol, a cui si vanno aggiungere 9 assist. Il suo rendimento non lascia differenti. Il Palermo – dell’allora presidente Maurizio Zamparini – che da tempo aveva iniziato a monitorarlo, decide di portarlo in Italia: nell’estate del 2012, i rosanero si assicurano il suo cartellino per la cifra record di 12 milioni di euro. Mai il Palermo aveva speso tanto per un singolo calciatore. Ma per il ragazzino soprannominato La Joya, il gioiello, questo e altro.
"Ho voluto fortemente venire qui – dirà Dybala appena atterrato a Palermo -. Sono arrivato in una città appassionata, che mi hanno detto essere molto simile alle grandi città argentine, mi aiuterà a superare la nostalgia".
Aquila, Zebra e Lupa
Il primo anno in Italia di Dybala non è semplice per lui – che segna solo tre gol, di cui una doppietta -, ma non è semplice soprattutto per il Palermo, che incappa in un’inaspettata retrocessione. Situazione rimediata dopo un anno di Serie B durante il quale l’argentino è un trascinatore nella risalita delle aquile rosanero. Per il salto di qualità però bisogna aspettare la stagione 2014/15, dove la Joya realizza 13 reti e 10 assist. Abbastanza da convincere la Juventus a investire su di lui la cifra non banale di 32 mln (bonus esclusi) nell'estate 2015. Il suo debutto in maglia bianconera è bagnato dal primo gol e condito dal primo trofeo: vince infatti subito contro la Lazio la Supercoppa italiana, competizione nella quale detiene il record di miglior marcatore di tutti i tempi (4 gol). Accanto a quella, piazzerà la Supercoppa edizione 2018 e altri 9 trofei, compresi cinque Scudetti. Entrato immediatamente nel cuore dei tifosi della Zebra bianconera, Dybala quella sera all’Olimpico di Roma inizia una lunga storia d'amore destinata a durare 7 stagioni e a portarlo nella top ten dei bomber della storia del club con 115 gol complessivi. Tanti quanti un certo Roberto Baggio.
Il 16 maggio 2023 il saluto commosso i tifosi bianconeri allo Stadium. Tre mesi più tardi, il debutto con la nuova maglia: quella della Roma, con la Lupa sul petto. Un’altra volta un animale: un predatore. Nel mezzo, la presentazione in pompa magna organizzata dal club giallorosso, che ne annunciò l’arrivo davanti al Colosseo Quadrato, dove erano pronti ad accoglierlo 10mila romanisti. Nella scorsa stagione, tante magie, sintetizzate così nelle statistiche: 18 gol e 8 assist. Che si traducono così: sesto posto in campionato e finale di Europa League.
Parentesi tutt’altro che trascurabile, tra la prima perla – una doppietta nel 3-0 casalingo con il Monza – e la delusione di Budapest, il Mondiale 2022 in Qatar. Dove l’Argentina ha trionfato dopo un inizio stentato – ricordate la sconfitta con l’Arabia Saudita? – e una crescita costante, che ha permesso all’Albiceleste di raggiungere la finale, poi conclusa con l’incredibile epilogo ai rigori con la Francia. Dybala ha tirato il secondo della sequenza finale, dopo Leo Messi. Tiro centrale, calibratissimo. Un tocco dei suoi. Vellutato, come i suoi scarpini Copa Pure di adidas, eredi delle mitiche Copa Mundial.
La nuova versione delle Copa Pure, bianche con inseriti neri e verdi, fa parte del pack Crazyrush lanciato sul mercato da adidas quest’estate e che comprende anche le Predator Accuracy e le X Crazyfast.
Le scarpe da calcio adidas Copa sono uniche perché realizzate con una sofisticata tecnologia sportiva. I Touchpods sono posizionati strategicamente in modo da assorbire l’impatto con la palla, mentre i Sensepods creano una connessione perfetta tra il piede e la scarpa. L’innovativo design senza lacci, la morbida tomaia e la pelle sintetica ad alte prestazioni offrono una sensibilità estrema e un comfort ideale, così il calciatore può concentrarsi su ciò che conta di più: l’azione in campo.
Ogni elemento delle scarpe da calcio Copa è progettato per garantire prestazioni ottimali durante tutti i 90 minuti di gioco, anche nelle condizioni più difficili. La pelle Fusionskin adidas avvolge il piede senza cuciture e limita l’assorbimento dell’acqua. Una robusta piastra Exoframe sulla suola garantisce un’aderenza senza pari per tenere i piedi saldamente a terra a ogni tocco di palla e nei dribbling più difficili. L’ideale per Paulo Dybala, insomma. Con queste ai piedi, il gol è assicurato.
Che vuol dire la maschera di Dybala?
E dopo i gol, arriva la maschera. O meglio, la Dybala Mask: un gesto nato agli inizi del 2017 che rappresenta la sua personalissima esultanza. Una celebrazione diventata virale e che trova un preciso fondamento nelle parole dell’argentino: "Tutti nella vita affrontiamo dei problemi e delle delusioni, per questo ho deciso di festeggiare ogni gol con la mia maschera, la maschera del gladiatore".
L'incredibile record di Dybala in serie A
Un Gladiatore da record. Non solo tra i migliori marcatori della storia della Juventus, Paulo Dybala può annoverare un nuovo record: con il suo gol all'Empoli lo scorso weekend è entrato in un ristretto club di calciatori che sono sempre andati a segno nelle ultime 10 stagioni di serie A.