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Il presidente della FIGC Gravina spiega: "Adesso la Serie A è più autonoma della Premier League"

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha spiegato come adesso, dopo la votazione di qualche giorno fa, il modello adottato della Serie A sia diventato più sostenibile di quello della Premier League
calcio italiano07/11/2024 • 10:38
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Sono passati appena tre giorni dalla votazione avvenuta in FIGC qualche giorno fa. Votazione che è stata utile a modificare lo statuto della stessa, per tutti i livelli professionistici del calcio italiano, con l'aggiunta della Serie D, che però è rimasta invariata. Riforma che, sotto le direttive del presidente della Federazione Gabriele Gravina, ha reso maggiormente autonoma proprio la Lega Serie A.

 

Adesso la Lega ha il potere di veto sulle materie che la riguardano in prima persona, anche se non è stata proprio un rose e fiori la votazione. Sono infatti emerse delle spaccature e sono anche pronti dei ricorsi. Intanto però, intervistato dal Corriere dello Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha spiegato come con questo nuovo statuto, la Serie A sia diventata meglio della Premier League inglese.

 

Gabriele Gravina ha spiegato come la Serie A sia diventata migliore della Premier League

Gravina non ha dubbi, e sostiene che il nuovo modello sia migliore di quello inglese: "Adesso la Serie A ha un’autonomia ben maggiore rispetto a quella del cosiddetto modello Premier League”. Tra le modifiche principali: "L'autonomia delle Leghe nell’organizzare i campionati diventa piena e non più demandata dalla FIGC. Ogni Lega potrà inserire playoff e playout senza dover dare conto alle altre Leghe e alla Federazione. Certo, deve raggiungere un’intesa con la Lega o le Leghe su cui la decisione impatta".

 

Modifiche anche alle votazioni: "Il Consiglio federale delibera con la maggioranza dei tre-quarti, sentito il parere delle componenti tecniche perché nessuno può cambiare i campionati da solo. Per fare un esempio: se la serie A passasse a 18 squadre, dovrebbe farne salire tre dalla B e retrocederne cinque. Ma la B si troverebbe con 22 squadre. E dovrebbe a sua volta scaricarle sulla C. Un’intesa è necessaria". Quindi si più autonomia, ma sempre di comune accordo con tutti gli interpreti presi di mira dalle modifiche attuate.

 

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Giuseppe Patti
Tags :ITALIASERIE A

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