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L'evoluzione del tennis e l'involuzione del calcio in Italia

La relazione e la recente competizione fra calcio e tennis, senza dimenticare le ultime declinazioni, in particolare il padel
calcio italiano23/05/2024 • 10:43
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Per gli appassionati e le appassionate italiane di tennis, il mese di maggio rappresenta da sempre un appuntamento unico con i tornei ATP 1000 di Roma e lo Slam del Roland Garros a Parigi. Una passione che negli ultimi anni sanciva il legame tra la terra rossa e il concetto di tennis all’italiana. Tradizione che Jannik Sinner ha spezzato a favore del cemento e delle superfici veloci.

 

Maggio è anche il mese in cui si chiude il campionato di calcio di Serie A ma anche quest’anno non avremo la tensione finale che si può avere durante un tie-break o una palla break visto che nuovamente i giochi sono decisi da molto tempo. Possiamo però cogliere la palla al balzo di questo filo tra calcio e tennis per curiosare la relazione e la recente competizione fra questi due sport senza dimenticare le ultime declinazioni, in particolare il padel.

Sinner poteva giocare a calcio

In molte interviste Sinner ha dichiarato di aver abbandonato il calcio giocato, e lo sci, in favore del tennis durante il suo percorso giovanile, un’esperienza simile a quella di Holger Rune oggi suo avversario anche lui grande appassionato ed ex giocatore in erba. Ma la realtà è che il calcio ha “rischiato” di privarci di sua Maestà Roger Federer! A 12 anni, dopo la vittoria del titolo nazionale svizzero di tennis under 12, il giovane Roger dovette scegliere: calcio o tennis? Il calcio era, e rimane, la sua passione. Roger giocava nelle giovanili del Concordia Basilea (il suo storico amico Chiudinelli militava nei pari età del più blasonato FC Basilea). Nel ruolo di centravanti, tutti gli osservatori erano convinti delle sue ottime prospettive tanto da schierarlo anche con le categorie più grandi. Il giovanissimo Federer in settimana riusciva a gestire gli allenamenti ma il fine settimana lo obbligava a una scelta. E tennis, fortunatamente, fu.

Giocare a tennis ti allunga la vita

Se questi dilemmi dovessero presentarsi a giovani atleti e atlete dei giorni nostri, la loro decisione potrebbe essere influenzata dai recenti studi scientifici prodotti dal Copenaghen City Heart Study in cui si dimostra che chi gioca a tennis ha un’aspettativa di vita di 9,7 anni in più non solo rispetto a chi è sedentario ma con un bonus rispetto ad altri sport tra i quali il calcio (+6,7 anni), il ciclismo (+3,7), il nuoto (+3,4) e lo jogging (+3,2). Studio che conferma altre indagini sul tema condotte dal Sydney Medical School Study e dall'American Medical Association Study. Dati che magari possono essere utilizzati dalla Federazione Italiana Tennis e Padel per la lunga rincorsa al numero dei tesserati della Federazione Italiana Gioco Calcio.

La crescita del tennis in Italia

I tesserati FITP negli ultimi anni hanno segnato una crescita impressionante: dai 325 mila tesserati del 2020 ai 473 mila del 2021, fino ai 552 mila del 2022, per un dato ancora parziale relativo al 2023 di 660 mila (dato ancora parziale) del 2023. In FIGC, come si evince dal Report Calcio 2023, si è tornati ai livelli pre-covid con 1,4 milioni di tesserati alla luce del recupero del settore giovanile. Se estendiamo l’analisi ai praticanti di Tennis e Padel abbiamo circa 4,5 di rispondenti, di cui un milione di padelisti, rispetto a 1,3 milioni del 2001 e in attesa del Pickeball. Dati e tendenze che nel medio periodo potrebbe generare una voglia di sfidare il predominio del calcio!

Effetto Sinner

I numeri e le evidenze del movimento tennis e padel si consolidano in un vero e proprio “boom economico” e in un entusiasmo che potremmo facilmente chiamare “effetto Sinner” commettendo però un errore di semplificazione. La FITP ha aumentato il fatturato in maniera esponenziale passando dai 15 milioni di euro del 2002 ai 170 milioni di euro attesi per la chiusura del 2023, con una crescita superiore al 1000% e una stima di impatto indiretto sull’ecosistema economico di circa 310milioni di euro. Una crescita che ha beneficiato nel corso degli anni di una lunga striscia di successi non solo sportivi che hanno consolidato il movimento prima del citato effetto Sinner e della agognata vittoria di Coppa Davis attesa da quasi 50 anni. Le affermazioni negli slam di Francesca Schiavone nel 2010 (Roland Garros) e da Flavia Pennetta nel 2015 (Us Open), la crescente presenza di giocatori e giocatrici italiane nei primi 100 degli ultimi 10 anni, Berrettini finalista a Wimbledon, nuovi giocatori e giocatrici, la capacità organizzativa di eventi internazionali come  le Atp Nitto Finals di Torino e la crescita degli internazionali di Roma sono i principali fattori di questo successo.

 

Ed essendo il tennis & padel un attore della sport industry, sappiamo che questa industria si sta sempre più connotando come una vera e propria componente dell’economia dell’entertainment e dell’attenzione in cui il vero “bene” che ci si contende è il tempo dei clienti, il tempo, dei e delle praticanti, il tempo dei e delle appassionate. Il tempo è una variabile finita! Quindi se cresce il tempo dedicato al tennis e al padel, vuol dire che si sta sottraendo a qualche altro attore. Ed è sotto gli occhi di tutti che il vero bacino di drenaggio sia proprio quello del calcio non solo amatoriale ma anche dal punto di vista delle infrastrutture.

Sempre più campi da padel

La continua conversione di campi da calcio a 5 o a 7 in campi da padel e stata accompagnata dalla nascita di nuove iniziative imprenditoriali focalizzate su padel e tennis spesso supportate proprio da ex-calciatori! Più infrastrutture, più praticanti, più appassionati e appassionate, più maestri e maestre certificate, più audience televisiva e maggior attrattività degli eventi.

 

Questa competizione è evidente anche se si analizzano i dati dell'audience televisiva soprattutto quando gioca Sinner, durante la finale di Coppa Davis è 1 televisore su 3 era sintonizzato sull’evento o in occasione della finale Sinner-Djokovic delle Nitto ATP Finals 2023 che ha fatto segnare il record di quasi 6,8 milioni di spettatori. Durante l’ultima edizione del torneo ATP 1000 di Monte Carlo la semifinale tra Sinner e Tsitsipas ha fatto segnare circa 1,1 milioni di spettatori superando le due partite più viste quella settimana Internazionale – Cagliari con 952.000  telespettatori e il derby di Torino con 946.000 collegati.

Tennis vs Calcio

Queste dinamiche dovrebbero anche portarci ad esaminare altri aspetti del rapporto tra i due sport per sviluppare una critica positiva e costruttiva proprio sul calcio. Temi principali quali l’utilizzo della tecnologia, l’utilizzo di linguaggi e format cross-mediali, la gestione degli eventi, la capacità di aver ovviato all’assenza di un video-games capace di generare community ed esperienza di immedesimazione soprattutto per le giovani generazioni, la trasformazione di atleti individuali in testimonial di un movimento, la maggior storia e cultura sui temi dell’inclusione di genere, le caratteristiche tecniche che lo rendono uno sport per persone di tutte le età e abilità, vedasi il fenomeno del padel tra i neofiti e tra i calciatori o atleti professionisti non più in attività. L’unica cosa da non fare sarebbe quella di non considerare questa “competizione” come un segnale di una dinamica in atto nel mercato e nell’economia dell’entertainment anche alla luce del crescente interesse da parte dei nuovi investitori nella Sport Industry con il fondo PIF ancora protagonista. Quello sarebbe veramente un comportamento da “circoletto rosso”.

Ivan Ortenzi
Tags :SERIE ATV

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