Report riapre Calciopoli: “C’era un patto tra grandi per far fuori Moggi. Dopo la Juve toccava all’Inter…”

calcio italiano18/04/2023 • 15:19
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C’era tanta attesa per la puntata di Report incentrata sull’inchiesta Calciopoli, che nell’ormai lontano 2006 sconvolse il mondo del calcio italiano. E in effetti la trasmissione di Rai3, basandosi anche sulla mole di intercettazioni presenti nella famosa pennetta USB dell’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi, ha sollevato il coperchio su alcuni retroscena rimasti finora sconosciuti: dal ruolo dell’Inter, finora sempre considerata estranea ai fatti, al patto per estromettere dal mondo del calcio l’ex direttore generale bianconero.

L’inchiesta di Report

Tra i tanti personaggi intervistati dalla trasmissione di Rai3 c’era anche l’ex designatore Paolo Bergamo, che tra le tante rivelazioni ha parlato anche di un incontro con l’allora presidente dell’Inter Moratti: “Mi chiama dopo quel giorno (il 5 Maggio 2002 ndr). ‘Io vorrei fare una cena insieme a lei’. Sono andato a casa sua ai primi di Luglio, nemmeno 5 minuti e mi fa ‘Lei mi deve dire perché gli arbitri ce l’hanno con l’Inter‘. Lui sosteneva che noi mandavamo arbitri ostili all’Inter, per farla perdere. Le indagini organizzate da Moratti? Non erano legali queste indagini, hanno dato origine a richieste di risarcimento danni. Sono certo“.

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Il patto per far saltare Moggi

Lo stesso Bergamo ha poi svelato un altro retroscena scottante, tirando in ballo l’onorevole Latorre, che gli avrebbe rivelato l’esistenza di un patto tra grandi esponenti del mondo dell’imprenditoria per far fuori dal mondo del calcio Moggi e Giraudo: “C’era un accordo industriale tra Tronchetti Provera e Luca di Montezemolo, Grande Stevens, Gabetti e gli Elkann. Io ho saputo prima che Moggi e Giraudo li stavano facendo fuori, me l’aveva detto l’onorevole Latorre. La cordata formata doveva portare John Elkann a capo del gruppo Fiat, mentre la presenza di Giraudo e Moggi prevedeva che Andrea Agnelli sarebbe andato a capo“.

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Il processo Calciopoli

“Riuscii dopo tanti tentativi a essere ricevuto dall’avvocato degli Agnelli, Galasso. Mi disse testualmente: Bergamo, io sono tifoso della Juve. In casa Agnelli si è preso in giro dieci milioni di tifosi, facendo apparire cose nelle quali ci sono cose che sappiamo vere. Non se la prenda, non dico altro, è una cosa che nasce nelle nostre teste”.

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Questione Inter

L’ex procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore, uno dei magistrati chiamati ad occuparsi dell’inchiesta su Calciopoli, ha invece spiegato a Report che non era solo la Juventus ad essere coinvolta: “Iniziammo con la Juve perché avevamo più elementi, poi dovevamo passare ad altre squadre. C’erano anche altre squadre, quasi tutte, diciamo la verità. Un bel giorno uscì un supplemento dell’Espresso che riportava tutte le intercettazioni. Automaticamente i telefoni furono chiusi e rimase solo la Juventus“.

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L’ex procuratore non sa però chi fece uscire pubblicamente tutta quella serie di intercettazioni: “Avevamo sospetti, ma elementi di prova mai avuti. Non lo sappiamo“. Una cosa è però certa, sempre stando alle parole di Lepore: “Se fossimo andati avanti, ci sarebbero state altre squadre. Dopo la Juve, era pronta l’Inter“.

 

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