Sono passati solo due giorni dall'esonero di Josè Mourinho e dall'arrivo sulla panchina della Roma di Daniele De Rossi, e l'ambiente giallorosso è ancora in subbuglio. Tra voci, indiscrezioni e retroscena di ogni tipo, il club sembra non riuscire a trovare serenità e il compito che spetta all'ex centrocampista e icona capitolina diventa inevitabilmente più arduo.
Come se non bastasse, ad alimentare preoccupazioni e ansie è arrivato un dettagliato articolo di Repubblica, che ha analizzato la situazione economico-finanziaria della società focalizzandosi sulla gestione americana della famiglia Friedkin. I numeri sono impietosi.
Conti Roma in profondo rosso
Secondo il quotidiano romano l'esonero di Mourinho è stata solo l'ultima di una serie di scelte "teatrali" compiute dai proprietari a stelle e strisce del club giallorosso: "L’ultimo alibi è stato rimosso. Esonerare José Mourinho è l’ultimo colpo di teatro della famiglia Friedkin, che delle mosse imprevedibili ha fatto la propria cifra stilistica".
Un colpo ad effetto, un po' come lo era stato, a suo tempo, l'ingaggio dello Special One: "L’arrivo di Mou fu, 3 anni fa, la reazione plastica a una disfatta: erano passati una manciata di giorni dal 6-2 incassato a Manchester da Fonseca che precludeva alla Roma la finale di Europa League. Da quel momento è andata sempre così: a ogni critica, papà Friedkin arrivava e metteva sul piatto un sacco con i soldi per stupire con nomi inattesi". (E in effetti a giugno, per la panchina, circola un nome top).
Poi un po' di numeri: "La Roma del 2020 che i Friedkin presero da Pallotta era una società che aveva appena chiuso un bilancio in rosso di 200 milioni. Ma aveva asset di valore con cui finanziarsi: Schick, Under, Kluivert, Veretout, Ibañez, Pau Lopez, Carles Perez, Mkhitaryan, Dzeko, Zaniolo. Tutti insieme, hanno fruttato circa 125 milioni di euro al club".
Ora invece "i conti sono in caduta libera: i costi della società sono aumentati da 225 a 349 milioni. Sono diminuite le perdite nell’ultimo anno, da 200 a 100 milioni, ma si è impennato il debito che dal 2020 a oggi è raddoppiato: da 229 a 448 milioni. Il patrimonio netto è sempre negativo, ma passato da 242 milioni a 436 milioni. Un profondo rossissimo, nonostante gli 850 milioni complessivi versati dai Friedkin dentro il club (anche se molti sono prestiti)".