Finora il risultato più inaspettato della 25esima giornata di Serie A è stata la vittoria della Lazio in casa della capolista Napoli, che in questa fantastica stagione non aveva mai perso tra le mura amiche del Maradona. Una vittoria di misura, quella biancoceleste, frutto di una partita preparata tatticamente alla perfezione dal tecnico Maurizio Sarri. Tatticamente certo, ma anche psicologicamente, come emerso nei giorni successivi al match: come riportato da Il Messaggero durante gli allenamenti a Formello infatti l’allenatore toscano, usando un linguaggio piuttosto colorito, ha toccato le giuste corde per spingere i suoi all’impresa.
La partita perfetta della Lazio
In pochi si sarebbero aspettati di vedere Lazio uscire indenne dal Diego Armando Maradona di Napoli, figurarsi con i 3 punti in tasca. Eppure i biancocelesti, grazie al gran goal di Vecino e ad una partita tatticamente perfetta, sono riusciti a sorpresa ad espugnare il campo della squadra di Spalletti.
Gli accorgimenti studiati da Sarri per imbrigliare lo spumeggiante gioco dei partenopei sono stati eseguiti alla perfezione: squadra cortissima e distanze perfette; una sorta di gabbia sul cervello della mediana Lobotka; Kvara e Lozano sistematicamente raddoppiati e Osimhen imbrigliato e incapace di liberare i suoi cavalli. Un capolavoro tattico per 3 punti d’oro, ma che non sarebbero arrivati se i capitolini non avessero messo in campo anche un’enorme ‘garra’.
La carica di Sarri
La grinta, la tenacia e la concentrazione messi in campo dalla Lazio nella sfida alla capolista sono sotto gli occhi di tutti. Merito anche e soprattutto di Sarri, che negli allenamenti precedenti il match, a Formello, ha caricato come molle i suoi: “Non saremo la vittima sacrificale, andiamo lì con la faccia di c…“, ha detto ai suoi l’allenatore toscano. “All’attacco. Ci possono stare gli errori, si può anche perdere, ma dobbiamo credere alla vittoria sino in fondo“. Dettami recepiti e perfettamente eseguiti in campo dalla squadra. Per una vittoria pesante, anzi, pesantissima.
