I 5 anni di Nicolò Zaniolo con la maglia della Roma sono stati caratterizzati da alti e bassi, dentro e fuori dal campo. Gol, assist e giocate, ma anche infortuni e problemi con allenatori e ambiente; poi gossip, tantissimo gossip, e problemi extracalcistici che ne hanno minato l'esperienza nella Capitale, fino a portarlo all'addio, prima al Galatasaray, poi in prestito all'Aston Villa.
Dalle colonne di Repubblica il 24enne nativo di Massa è tornato sugli anni passati in giallorosso, svelando alcuni retroscena.
Gli anni alla Roma di Zaniolo: casini, audio e vita privata
C'è stato un periodo in cui Zaniolo è stato idolo indiscusso della tifoseria giallorossa, poi una serie di questioni extracalcistiche hanno deteriorato il rapporto con l'ambiente capitolino, fino a portarlo all'addio. Il centrocampista è tornato su quegli anni: "Nomi non ne faccio, le guerre mediatiche non mi piacciono. Ma alla Roma le cose potevano finire in modo diverso. Provo un grande amore per i tifosi, i miei compagni, la squadra, la città, e loro nei miei confronti. È una delusione che ho provato. Io ho delle responsabilità, ma anche altre persone. Quando ci sono casini così vuol dire che tutti ci abbiamo messo del nostro. Ma del passato non voglio parlare, ora sono in Premier e penso al futuro".
Il giocatore è poi tornato anche sulla vicenda legata agli audio fatti girare da una ragazza, a cui è seguita una denuncia per revenge-porn. "Non ho mai sentito parlare di questa storia. Ma sono un personaggio pubblico, ho 24 anni, è normale che i ragazzi e le ragazze si avvicinino a te anche per quello che fai. Succede a tutti i calciatori: è un fastidio. Io posso divertirmi, andare a ballare, ma non sono come mi descrivono: mi alleno tutti i giorni, gioco, poi una volta a settimana vado a ballare. Mi serve a staccare la testa. Fare il calciatore è stressante anche a livello di pressioni. Che male c'è se col lunedì libero la col domenica sera vado in discoteca?".
Spalletti
L'attuale ct della Nazionale Luciano Spalletti ha dimostrato con le sue convocazioni di considerarlo a tutti gli effetti una colonna portante della rosa, anche se ai tempi della Primavera dell'Inter non lo aveva mai preso in considerazione: "Non ero pronto. Qui mi è sembrato subito un allenatore diretto, preparatissimo, che sa cosa vuole che tu faccia in campo. Se vai bene te lo dice, se è male te lo dice in faccia. Preferisco che una persona mi dica "Sei scarso", piuttosto che ti prometta mille cose e non mantenga nulla. Molti lo fanno, lo hanno fatto e lo faranno sempre, nel calcio. Non è facile trovare persone come Spalletti", ha concluso.