Un 12enne tifoso dell’Aston Villa è stato arrestato con l’accusa di aver pesantemente insultato in modo razzista l’attaccante del Crystal Palace Wilfried Zaha prima della partita tra i due club disputata domenica.
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Una storia che ha dell’incredibile, soprattutto in un momento in cui l’attenzione al razzismo è veramente ai massimi livelli, dopo l’uccisione di George Floyd e la nascita del movimento Black Lives Matter, sostenuto ed appoggiato anche da tanti campioni del mondo del calcio. La polizia delle West Midlands inglesi ha arrestato un 12enne di Solihull, fan dell’Aston Villa, per insulti razzisti nei confronti dell’attaccante ivoriano del Crystal Palace Wilfried Zaha. È stato lo stesso Zaha a pubblicare sui propri profili social le immagini contenenti gli insulti ricevuti. “È meglio che non segni domani c****** negro, o verrò a casa tua vestito come un fantasma“. Chiaro il riferimento agli abiti usati dal famigerato Ku Klux Klan, di cui il 12enne ha mandato anche una foto.
12enne arrestato per insulti razzisti a Zaha
Il ragazzino dunque, oltre alla frase pesantemente razzista, ha inviato una foto del Ku Klux Klan e anche un’altra che mostra una versione modificata di una scatola di cornflakes, che porta invece la scritta “coon flakes” e mostra un uomo con il volto dipinto di nero. La Federazione inglese ha dichiarato: “I post inviati a @wilfriedzaha prima della partita di oggi sono stati repellenti e disgustosi. I giocatori continuano a essere il bersaglio di incessanti abusi online (…) Il fatto che un dodicenne abbia inviato tale materiale è profondamente preoccupante“. Il tecnico del Crystal Palace Roy Hogdson ha espresso tutta la sua solidarietà all’attaccante: “È molto triste quando il giorno di una partita un giocatore si sveglia con questo vile e spregevole abuso. Penso che sia giusto che Wilf ne abbia informato la gente. Non credo sia qualcosa su cui dovrebbe stare zitto“. Episodi di razzismo come questo sono sempre riprovevoli, ma il fatto che tanto odio arrivi da un dodicenne li rende ancor più inconcepibili. Perchè se l’educazione ed il cambiamento verso un’etica comune e positiva non parte dai giovani, come finirà per le prossime generazioni?