Adriano si confessa in una lunga intervista alla rivista brasiliana R7. L’ex campione brasiliano ha ripercorso i momenti bui vissuti in Italia.
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L’IMPERATORE DI MILANO
Oggi a 36 anni, Adriano Leite Ribeiro, noto ai più come l’Imperatore, ha smesso col calcio ma pare aver ritrovato la pace. La sua ultima esperienza col calcio due anni fa al Miami United, un’avventura morta sul nascere per beghe con la società (che pare non abbia mantenuto alcune promesse sull’ingaggio). Qualche anno fa era considerato uno dei più forti centravanti sudamericani, a Milano sponda Inter aveva fatto innamorare tutti a suon di dribbling e gol (47 in 115 presenze). Poi il buio totale, il ritorno in Brasile e una piccola parentesi alla Roma assolutamente da dimenticare.
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ADRIANO SI CONFESSA
Dopo tanti anni, il brasiliano è tornato sul suo periodo nerazzurro: “La morte di mio padre mi aveva distrutto, solo io so quanto ne ho sofferto – ha raccontato l’ex attaccante -. Ero triste e depresso e mi rifugiai nell’alcol. Era l’unica cosa che mi faceva stare bene e quindi bevevo di tutto, soprattutto birra, tanta birra. Non volevo saltare gli allenamenti e quindi mi presentavo sempre ubriaco. Lo staff dell’Inter mi portava a dormire in infermeria e alla stampa mi copriva dicendo che ero infortunato. Poi ho capito che il problema erano le mie compagnie: i miei amici mi portavano sempre alle feste a bere. Per questo decisi di tornare in Brasile. Ho perso molti milioni ma ho ritrovato la felicità“.
Parole che fanno male a tutti gli amanti del calcio. Chi ha visto giocare quell’Adriano lo ricorderà come uno dei più forti della serie A. Fisico statuario, velocità, tecnica e potenza, tutte caratteristiche concentrate in un unico giocatore. C’è chi a Milano l’aveva paragonato addirittura al Fenomeno, ma purtroppo la sua carriera ha preso una strada sbagliata. Storia di una meteora che sarebbe potuta diventare un campione.
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