Ancelotti ammette evasione fiscale in Spagna, ma solamente a metà. Il tecnico del Real Madrid infatti fa mea culpa per aver evaso le tasse nel 2014, ma respinge le accuse sul 2015. Il 62enne ha dichiarato di essere stato male assistito e pagherà la somma richiesta dallo stato iberico.
L’ex Milan si è recato, come previsto, al Tribunale distrettuale numero 35 di Madrid per rispondere alla richiesta del Tesoro che lo aveva incriminato per reato fiscale. L’Agenzia delle Entrate, come aveva svelato El Mundo il mese scorso, aveva chiesto al Real Madrid di sequestrare lo stipendio del suo nuovo allenatore per saldare un debito di 1.420.120,51 euro, maturato dal tecnico nei confronti del fisco negli anni 2014 e 2015, quando allenò per la prima volta le merengues.
Il Tesoro, in particolare, sostiene che l’allenatore, nonostante abbia risieduto in Spagna tra il 2013 e il 2015, non abbia dichiarato correttamente i suoi guadagni derivanti sia dal Real Madrid, sia dei suoi diritti di immagine. Il Pubblico Ministero sostiene inoltre che Ancelotti abbia agito “con l’intenzione di eludere ingiustificatamente i suoi obblighi verso l’erario pubblico”.
Ancelotti ammette evasione fiscale, ma a metà: “Mal consigliato, pagherà”
Il tecnico si è quindi presentato al Tribunale distrettuale numero 35 della capitale spagnola per chiarire la sua situazione. Ancelotti ammette evasione fiscale, ma solamente per il 2014, anno in cui è stato mal consigliato. L’allenatore blancos si è detto disposto a pagare gli oltre 300 mila euro che il Tesoro pretende per quell’anno, la multa e gli interessi previsti per quel periodo.
Situazione ben diversa per l’anno 2015. Ancelotti, infatti, sostiene di non aver trascorso 183 giorni (minimo necessario per pagare le tasse nel Paese) in Spagna. L’allenatore ha spiegato al Tesoro di aver trascorso all’incirca 150 giorni a Madrid, considerando anche che nel maggio del 2015 è stato esonerato. L’ex Napoli, sicuro delle sue affermazioni, ha dichiarato di essere disposto a mostrare i biglietti aerei relativi a quell’anno, ma anche la geolocalizzazione del suo telefono.
Nel 2015 il tecnico ha presentato la dichiarazione in Inghilterra, Paese in cui si è trasferito dopo l’esperienza al Real. Una dichiarazione uguale a quella dell’anno in cui è sbarcato a Madrid, il 2013. In quel periodo il Tesoro aveva accettato di dichiararlo non residente in Spagna.