Sono passati quasi due mesi dal malore in campo di Christian Eriksen durante la gara di Euro 2020 tra la sua Danimarca e la Finlandia. Dopo l’operazione a Copenaghen e un lungo periodo di riposo, il 29enne è tornato in Italia per sottoporsi alle visite mediche in casa Inter. Nel frattempo però parla per la prima volta l’arbitro Anthony Taylor, che ha diretto la sfida tra i danesi e i finlandesi, e riflette sul momento in cui la stella della Danimarca è crollata a terra.
Eriksen, l’arbitro Taylor racconta malore: “I veri eroi sono i medici e Simon Kjaer”
Il direttore di gara inglese, in un’intervista a BBC Sport, ha detto di aver capito subito che il centrocampista danese fosse in gravi condizioni: “L’ho capito subito. Christian era da solo. L’unica cosa che gli era vicina era una palla che rimbalzava che gli ha colpito il ginocchio. In realtà lo stavo guardando direttamente quando è caduto. Potevo vedere la sua faccia mentre cadeva. Ho capito subito che c’era qualcosa che non andava a causa di come appariva il suo viso e di come era caduto a terra. Questo è ciò che mi preoccupava di più”.
A quel punto la priorità principale era soccorrerlo e la prima azione di Taylor è stata quella di chiamare l’assistenza medica: “La mia priorità principale è la sicurezza dei giocatori. Ciò significa che se un giocatore è infortunato o non sta bene, ha bisogno di assistenza medica. Questo è tutto ciò che ho fatto. Ho chiamato un medico in campo. Nient’altro mi ha colpito fino al giorno successivo, quando stavo tornando alla base degli ufficiali di gara a Istanbul. I veri eroi di quella notte sono stati il capitano danese e i medici che hanno eseguito la RCP iniziale e la defibrillazione”.
Non era la prima volta che l’arbitro Taylor si trovava in una situazione simile. Il 42enne era presente anche nel novembre 2018 quando l’assistente degli arbitri Eddie Wolstenholme è collassato prima di una partita di Premier League tra Burnley e Newcastle al Turf Moor.
Il direttore di gara inglese ha parlato poi della decisione di far riprendere il match: “La cosa fondamentale era che Christian stesse bene e ricevesse l’aiuto di cui aveva bisogno. Poi dovevamo assicurarci che entrambi i gruppi di giocatori fossero a posto e io dovevo assicurarmi che il resto della mia squadra stesse bene. Avevamo deciso di sospendere la partita fino a quando non avessimo scoperto come stava Christian. Questa era l’informazione fondamentale che dovevamo sapere prima di poter prendere ulteriori decisioni sul proseguimento della partita”.
L’arbitro Taylor infine ha spiegato che, dopo quel match, non è più riuscito a parlare con Eriksen ma si è informato sulle sue condizioni di salute: “Non ho parlato personalmente con lui. Gli ho inviato un messaggio nei giorni successivi all’incidente. Ho parlato con il portiere della Danimarca, Kasper Schmeichel, prima di lasciare lo stadio dopo la partita. I giocatori danesi avevano parlato con Christian su FaceTime Penso che fosse dall’ospedale. Kasper è venuto a trovarmi e abbiamo avuto una breve discussione su come fosse Christian”.