Il centrocampista dell’Inter Marcelo Brozovic ha fatto recentemente parlare di sé anche fuori dal campo. Arrivato sul terzo gradino del podio al Mondiale con la sua Croazia, dopo aver ottenuto il secondo posto ai mondiali del 2018, ha festeggiato con i suoi compagni di nazionale l’ottimo piazzamento nel torneo. Tutto giusto, peccato che abbia intonato cori nazisti durante la festa.
Brozovic e Lovren incriminati da un video
Brozovic, dopo essersi divertito sul palco allestito per la nazionale tornata dal Qatar, con tanto di cori da capopopolo e fumogeni, è apparso nelle ultime ore in un video diventato virale ritraente i festeggiamenti privati. Nel video si vede il regista dell’Inter insieme al compagno di nazionale Dejan Lovren mentre cantano “Za dom spremni” (“Pronto per la patria”), un saluto delle truppe fasciste croate, chiamate Ustascia. Durante la Seconda Guerra Mondiale veniva intonato dall’esercito come rimando al canto nazista “Sieg Heil” ed è stato poi ripreso durante la guerra d’indipendenza croata (1991-1995) e durante la guerra in Bosnia (1992-1995). Le parole incriminate appaiono all’inizio di una canzone dei Thompson, una band nota in Croazia e il cui frontman è considerato neonazista.
Il precedente: Josip Simunic
A far preoccupare Brozovic e la nazionale croata c’è un precedente. Nel 2013 il giocatore croato Josip Simunic intonò lo stesso canto quattro volte a Zagabria per festeggiare la qualificazione alla coppa del mondo 2014, dopo aver battuto l’Islanda. È poi stato squalificato per dieci partite e multato dalla FIFA, impedendogli di partecipare ai mondiali. Nonostante Simunic negò l’accusa di fanatismo e intolleranza, non riuscì a evitare i provvedimenti. Ora anche Brozovic e Lovren sono dunque a rischio squalifica, soprattutto perché il canto incriminato era già stato intonato dopo la partita contro il Brasile, che ha visto la nazionale croata vincere ai rigori grazie a uno strepitoso Livakovic.