La Lega Serie A ha deciso che il campionato deve andare avanti: se una squadra ha 13 giocatori disponibili (tra cui un portiere) allora può presentarsi in campo e giocare, anche a costo di schierare i ragazzi della Primavera. Dopo le 4 partite rinviate nello scorso weekend, la 21esima giornata verrà quindi regolarmente disputata, anche se con alcuni necessari accorgimenti. Ad esempio la sfida Cagliari-Bologna, originariamente in programma domenica pomeriggio, andrà in scena invece martedì alle ore 20:45. Questo per permettere ai giocatori rossoblu di uscire dalla quarantena imposta dalla Ausl di Bologna. La decisione però ha fatto arrabbiare e non poco i felsinei, che hanno espresso il loro disappunto in un duro comunicato.
Cagliari-Bologna posticipata, rossoblu infuriati
La 21esima giornata di Serie A sta andando regolarmente in scena, nonostante i tanti casi di Covid che hanno colpito varie squadre. La più recente norma approvata dalla Lega permette infatti lo svolgimento delle partite, a patto che ci siano almeno 13 giocatori a disposizione. Sono due le partite posticipate: Torino-Fiorentina si disputerà lunedì alle ore 17; Cagliari-Bologna martedì alle 20:45. E proprio la scelta di data ed orario della gara della Sardegna Arena ha fatto infuriare la società emiliana, che in un comunicato apparso sul sito ufficiale ha contestato apertamente la decisione.
“Il Bologna Fc 1909, preso atto dell’incomprensibile decisione della Lega Serie A di rinviare la partita Cagliari-Bologna a martedì 11 Gennaio, intende esprimere la sua totale e ferma avversione a una scelta immotivata, penalizzante e vessatoria“, ha attaccato il club nel comunicato.
“Tutti gli appartenenti al gruppo squadra sono in isolamento domiciliare da mercoledì e vi resteranno fino a stasera per una disposizione dell’AUSL di Bologna, la cui legittimità è stata confermata anche dal TAR dell’Emilia Romagna. I giocatori che non risulteranno positivi al Covid-19 dovranno quindi partire per Cagliari nella giornata di domani e giocare una partita di campionato martedì senza aver di fatto potuto svolgere allenamenti per una settimana, con tutti i rischi che ne conseguono anche per l’incolumità degli atleti”.
“Siamo allibiti di fronte a un provvedimento preso senza reali necessità di urgenza (né il Bologna né il Cagliari disputano le coppe europee e quindi non mancano le date disponibili in calendario), che dimostra sprezzo per i più elementari principi di equità competitiva e di tutela dell’integrità fisica dei calciatori“.