Solo pochi giorni si è chiusa l‘inchiesta sull’esame-farsa sostenuto da Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia nel settembre 2020. Ma oggi emergono dei nuovi particolari. Il quotidiano La Repubblica svela infatti i contenuti della testimonianza resa il 26 gennaio da Andrea Agnelli al Procuratore capo di Perugia Raffaele Cantoni. Il presidente della Juventus fa scaricabarile e nega di aver mai avuto un ruolo nella procedura.
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Caso Suarez, la versione di Agnelli: “Si propose a Nedved. Intera vicenda seguita da Paratici”
Il 45enne ha dichiarato di essere venuto a conoscenza dell’esame per la conoscenza dell’italiano del giocatore “dai giornali”. Il tutto, continua Agnelli, è stato infatti gestito dal direttore sportivo Fabio Paratici: “Tutta la trattativa l’ha gestita Paratici. In quel periodo vi erano in piedi diverse trattative per Dzeko, Milik, Cavani e Morata, che poi è stato acquistato, oltre all’ipotesi relativa a Suarez. Non ricordo di essere stato informato. So dell’esame di Suarez dai giornalie ricordo che chiamai il calciatore in un’unica occasione, per ringraziarlo di essersi proposto”. Sì perché l’uruguaiano, come spiega il presidente bianconero rispondendo alle domande della Procura, si era proposto alla Juventus con un SMS: “Di Suarez ricordo che durante un pranzo, svolto mi pare a fine agosto, il nostro vicepresidente Pavel Nedved mi disse che il calciatore del Barcellona si era proposto, con un sms, per un ingaggio alla Juventus”.
Agnelli ha dichiarato di aver scoperto che l’ingaggio di Suarez era di difficile realizzazione a settembre: “All’inizio di settembre fui informato che l’ingaggio di Suarez era di difficile realizzazione perché era risultato che lo stesso non aveva la cittadinanza comunitaria”. Il presidente bianconero spiega anche di non ricordare la mail con la griglia della proposta contrattuale inviata al legale dell’attaccante: “Se venni informato della griglia della proposta contrattuale inviata via email al legale del calciatore? Non ricordo questa mail. Tuttavia io non mi occupo delle condizioni contrattuali in quanto le negoziazioni sono seguite dall’area sportiva e nei limiti del budget assegnato. Ho verificato adesso e ho trovato che la mail era stata inviata e che continuo a non ricordare di aver ricevuto”.
La ministra De Micheli
Nella testimonianza si fa riferimento anche alle sollecitazioni da parte della Juventus per un intervento dell’allora ministra De Micheli: “Non mi ha sorpreso perché sono a conoscenza dei rapporti personali di amicizia tra De Micheli e Paratici e trattandosi di una richiesta di informazioni sull’ufficio da contattare non mi è parso ci fosse nulla di strano”.