Cellino: “A Brescia muore più gente di quanto dicono. È la peste. Campionato finito!”

calcio23/03/2020 • 10:02
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Massimo Cellino intervistato da Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport, ha raccontato la situazione che sta vivendo Brescia. Il presidente ha chiesto di interrompere il campionato ed ha attaccato Claudio Lotito, reo di volere la ripresa per assegnare lo scudetto.

Numeri più alti a Brescia

Da Brescia ricevo continuamente notizie, e sono tutte pazzesche, eppure la città sta affrontando la tragedia con una dignità che imbarazza – ha spiegato Cellino -. Questa gente mi ha strappato il cuore. Ha genitori, parenti, amici, conoscenti che muoiono ogni giorno eppure soffre terribilmente ma in silenzio. Chiede aiuto solo a se stessa. Altri sono i numeri, non quelli ufficiali, altre le dimensioni. Fosse successo da altre parti sarebbe scoppiata la rivoluzione. Ha un solo desiderio, rimettersi al lavoro, ricominciare a vivere. E mi volete parlare di campionato, di scudetto? Non me ne frega un cazzo… Ho paura ad uscire di casa, mi sta venendo la depressione“. Quando Zazzaroni gli fa notare che la situazione della città lombarda è tristemente nota ai più, Cellino rincara la dose: “C’è molto, molto di più. Non bisogna pensare a quando si ricomincia, ma se si sopravvive. E se parliamo di calcio, tutto deve essere spostato alla prossima stagione. Realismo, signori. Questa è la peste“.

Campionato finito

Cellino si dice contrario alla ripresa del campionato: “La stagione è andata, se qualcuno vuole questo scudetto maledetto se lo prenda pure. Chiuso. Finito. E non parlo così perché il Brescia è ultimo in classifica. Siamo ultimi perché ce lo meritiamo. Io per primo lo merito“. Poi la bordata al presidente della Lazio: “Ma quale ripresa, ma quale stagione da concludere, io penso all’anno prossimo, solo a quello. La coppa, lo scudetto… Lotito lo vuole, se lo prenda. È convinto di avere una squadra imbattibile, lasciamogli questa idea“. Poi il suggerimento finale: “Il calcio è un’azienda che occupa tante persone ma è anche in grado di superare la crisi. Semplicissimo: si è bruciato un terzo del campionato, e allora si taglino un terzo dello stipendio ai calciatori, un terzo dei diritti televisivi e un terzo delle tasse. È il modo più facile per aggiustare le cose. La testa delle istituzioni, federazione e lega, deve proiettarsi a settembre, a ottobre, a quando sarà.

calcio23/03/2020 • 10:02
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