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Cina, miliardario compra club e costringe tecnico a schierare sempre il figlio

calcio19/05/2021 • 08:38
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Cosa non farebbe un padre per i propri figli. Lo sanno bene in Cina, dove il miliardario He Shihua ha rilevato il club Zibo Cuju (ex Zibo Sunday) per far giocare il figlio di 126 kg. La squadra, fondata nel 1982, milita attualmente nella China League One, la seconda divisione di calcio del paese, ma potrebbe presto retrocedere. Lo Zibo vanta una discreta tradizione calcistica e nella scorsa stagione ha ottenuto la tanto attesa promozione. Ma nelle ultime settimane le cose non sono andate come sperato. La squadra è attualmente ultima in classifica, ha conquistato un solo punto in 5 partite, è riuscita a segnare solo due gol subendone 10 e la retrocessione sembra sempre più inevitabile. He Shihua ha preso quindi in mano la situazione e ha rilevato la società per un ultimo tentativo di riscatto. L’uomo però ha anche imposto una condizione.

Cina, miliardario compra club e costringe tecnico a schierare sempre il figlio

Il nuovo proprietario, nel mese di maggio, ha preso per sé la maglia numero 10 del club, un numero nel calcio solitamente riservato al miglior giocatore della squadra, e l’ha assegnata al figlio, ma non solo. L’allenatore sudcoreano Park Chul sarà costretto a schierare in campo il ragazzo durante ogni partita e sempre, naturalmente, da titolare. Nessun problema, se non fosse che il figlio del magnate cinese, He Shihua junior, non sia un calciatore professionista. Il giovane raccomandato dal padre, inoltre, pesa 126kg. Il ragazzo è già sceso in campo nella gara contro i rivali del Sichuan Jiuniu, che si è chiusa con un pareggio per 0-0, e nell’amara sconfitta contro lo Shaanxi Chang’an. Shihua, secondo i media cinesi, ha avuto un impatto minimo perché ha toccato a malapena la palla. Ma il ragazzo sarà titolare anche nel prossimo scontro contro l’Hangzhou Greentown.

Non un’ottima partenza per il giovane. Nel frattempo, però, la sua storia ha fatto il giro del mondo. Diverse le reazioni, tra chi si domanda se si tratti semplicemente di troppo amore paterno e tra chi invece sostiene sia solo un capriccio da padrone. 

Alessandra Cangialosi

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