In un periodo in cui tutto il mondo del calcio si sta stringendo per far fronte all’emergenza Coronavirus, le varie società stanno chiedendo dei piccoli e grandi sacrifici ai loro tesserati. Non tutti però sembrano essere disposti a venire incontro alle richieste dei propri club. Come i giocatori dell’Arsenal, artefici di un gran rifiuto…
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Le società di calcio stanno attraversando una crisi economica enorme, causata dallo stop forzato delle competizioni in seguito all’emergenza Coronavirus. Tra accordi di sponsorizzazione in bilico e introiti dei diritti tv non più sicuri, i club stanno cercando l’aiuto dei propri tesserati per far fronte alla diminuzione delle entrate. In Italia è stata la Juventus a muoversi in largo anticipo, con i calciatori che hanno accettato di tagliarsi gli stipendi per tre mesi facendo risparmiare alla società una cifra vicina ai 90 milioni di euro. Il Southampton è stato invece il primo club di Premier League a trovare l’accordo con i suoi tesserati per una riduzione del 30% degli ingaggi. Esempi positivi, ma che non tutti seguiranno. A partire dall’Arsenal.
Il rifiuto dei giocatori dell’Arsenal
I giocatori dell’Arsenal hanno infatti respinto in blocco un taglio del 12,5 per cento degli ingaggi in una votazione tenutasi lunedì pomeriggio. Attualmente il club londinese sta pagando l’enorme cifra di 230 milioni di sterline l’anno per gli stipendi dei calciatori, e sarebbe riuscito a risparmiarne oltre 25. Il club era anche disposto a ridurre il taglio al 7,5 per cento se l’Arsenal si fosse qualificato per l’Europa League, e addirittura ad azzerarlo in caso di qualificazione Champions. I giocatori tuttavia hanno deciso di non rinunciare ai loro ingaggi e hanno per ora declinato l’offerta. Un gran bell’esempio in un momento così difficile…