La vita dei calciatori professionisti è da sempre simbolo di benessere fisico ed economico ed è spesso invidiata, ma non sempre è tutta rose e fiori. Lo sa bene Craig Bellamy, ex attaccante di Newcastle e Liverpool, che ai microfoni di SkySports ha raccontato la sua lunga battaglia contro la depressione.
- Viva l’onestà, Song rivela il vero motivo del suo passaggio al Barcellona
- Ilaria D’Amico “tradisce” Gianluigi Buffon
- Corea del Sud, bambole gonfiabili al posto dei tifosi. E scoppia la polemica
Una lunga carriera iniziata al Norwich e terminata nella squadra della sua città, il Cardiff City. In mezzo tante esperienze in Inghilterra, tra Newcastle, Liverpool, West Ham, Manchester City, e soprattutto tanti goal. Ma la vita calcistica di Craig Bellamy, al di là delle apparenze, non è stata sempre facile. Un carattere non semplice quello dell’attaccante, che lo ha portato spesso a scontrarsi con compagni ed allenatori. Il gallese è intervenuto ai microfoni di Sky Sports raccontando il dramma della depressione vissuto sulla propria pelle: “Ho avuto tanti epici alti e altrettanti clamorosi bassi durante la mia carriera. Gli infortuni erano così difficili da provare a superare. Mi sono sempre sentito torturato“, ha raccontato l’attaccante. “Non era proprio così che mi aspettavo che fosse la mia carriera calcistica“.
Il dramma della depressione di Bellamy
“Tornavo a casa e non parlavo per tre giorni. Avevo una moglie, una giovane famiglia e letteralmente non parlavo con nessuno. Mi chiudevo in una stanza e poi andavo a letto da solo. Era l’unico modo per affrontare la depressione“. Una depressione che ha portato Bellamy anche a rinunciare alle lusinghe del Manchester United: “Ero alle prese con una tendinite alle ginocchia e ad un certo punto volevo solo che la mia carriera finisse. Ricordo che il Manchester United si interessò a me, ma sapevo di non poterci andare. Sapevo di non essere in grado di competere con giocatori di quel calibro. Dover affrontare questo è stato il momento più difficile della mia carriera”. Poi la diagnosi di depressione: “Negli ultimi tre, quattro anni mi è stata diagnosticata la depressione. Non potevo scappare. Sono stato in cura per tre anni“.
Il ritiro e il caso di bullismo
Dopo il ritiro, avvenuto nel 2014, l’ex attaccante della Nazionale gallese ha intrapreso la carriera di allenatore, guidando la formazione Under 18 del Cardiff City. Cinque anni e un addio con strascichi molto più che polemici. Bellamy è stato infatti costretto a lasciare la guida della selezione giovanile a causa della accuse di bullismo mosse da alcuni suoi giocatori. Il club ha avviato un’indagine, scoprendo che i giocatori erano stati sottoposti a “un inaccettabile ambiente di allenamento“. Proprio riguardo questa accuse, l’ex Newcastle ha dichiarato: “Se ho inavvertitamente offeso qualcuno, allora mi dispiace davvero“. Adesso Bellamy allena la Primavera dell’Anderlecht, in Belgio.