Inghilterra, insulti razzisti sui social dopo finale Euro 2020: tifoso finisce in carcere

calcio03/11/2021 • 17:00
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Tolleranza zero in tema razzismo in Inghilterra. Un uomo è finito in carcere dopo aver pubblicato un post in cui insultava Rashford, Sancho e Saka dopo la finale di Euro 2020 tra Inghilterra e Italia. Il 52enne aveva pubblicato un video di pochi secondi su Facebook. Nella clip insultava pesantemente i tre giocatori, colpevoli di aver sbagliato i rigori. Il tifoso è stato ora condannato a 10 settimane di carcere dal tribunale di Willesden.

Inghilterra, insulti razzisti sui social dopo finale Euro 2020: tifoso finisce in carcere

Jonathon Best, questo il nome dell’imputato, ha pubblicato un video razzista sui social subito dopo la finale di Euro 2020. Una clip di 18 secondi che è stata segnalata sia a Facebook che alla polizia da un collega e da un suo conoscente, dopo che l’uomo del Kent si è rifiutato di rimuoverla. Facebook ha rimosso la clip tre giorni dopo.

Nelle scorse ore Best è stato condannato definitivamente a 10 settimane di carcere presso il tribunale di Willesden. A spiegare il caso è Elaine Cousins, del Crown Prosecution Service (CPS): Jonathon Best è andato su Facebook per trasmettere in streaming una raffica di abusi razzisti ai tre giocatori che hanno sbagliato i rigori durante la partita. Ha usato i social media per diffamare pubblicamente questi tre giovani che hanno cercato di segnare per l’Inghilterra. Quando è stato avvicinato da un amico di Facebook che gli ha chiesto di rimuovere il contenuto gravemente offensivo, Best ha risposto ‘È il mio profilo, posso fare quello che voglio’”.

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Finale Euro 2020

In Inghilterra però, prosegue sempre la Cousins, non c’è spazio per il razzismo: “Non c’è assolutamente spazio nel gioco, né altrove, per il razzismo. Il CPS si impegna a consegnare alla giustizia gli autori di crimini d’odio dove ci sono le prove per farlo. Vorrei ringraziare la persona che ha segnalato questo spaventoso crimine di odio e spero che questo procedimento giudiziario serva in qualche modo a educare e scoraggiare le persone dal pubblicare odio sui social media”.

Il CPS, dopo questo caso, ha fatto sapere anche che sta lavorando con la polizia, i gruppi di giocatori e diverse organizzazioni per spiegare quali prove sono necessarie per autorizzare le accuse nei casi di crimini d’odio.

calcio03/11/2021 • 17:00
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