Si avvicina a grandi passi l’inizio degli Europei del 2021, posticipati di un anno a causa della pandemia da Coronavirus. Un avvicinamento pieno di incognite e punti interrogativi, con la Uefa che vorrebbe comunque portare avanti il piano originale e far disputare la manifestazione in 12 diverse sedi. 1,5 milioni di biglietti dei 3 disponibili sono già stati venduti, ma con le probabili restrizioni al pubblico dovute all’emergenza pandemica, il massimo organo calcistico europeo sta pensando di dare il via ad un rimborso di massa dei tagliandi. Per poi rimetterne sul mercato una piccola quantità, basata sulle direttive dei vari governi dei paesi ospitanti.
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L’11 Giugno a Roma dovrebbero finalmente prendere il via gli Europei di calcio originariamente previsti per lo scorso anno e rinviati, come noto a tutti, per l’emergenza Covid-19. La marcia di avvicinamento a Euro 2020 (la Uefa ha deciso che il nome resterà quello originario), procede piena di dubbi ed incognite, a partire dalle sedi. Il primo Europeo itinerante, ospitato da 12 nazioni differenti, è ancora a rischio, e la Uefa, che comunque vorrebbe rispettare il programma stabilito, si è riservata di percorrere strade alternative. Intanto è caos biglietti: per Euro 2020 ne sono già stati venduti circa 1,5 milioni, ma appare improbabile che i tifosi possano assistere alle gare. Per questo la Uefa sta prendendo in considerazione l’ipotesi di rimborsare tutti i tagliandi venduti, per poi riavviare il processo di vendita una volta che sarà stabilita la capacità degli impianti nazione per nazione. Una situazione alquanto intricata…
La strategia della Uefa per i biglietti di Euro 2020
Mercoledì si è tenuto un incontro tra gli organizzatori del torneo dei 12 paesi ospitanti. Si è parlato dei potenziali piani per la vendita e distribuzione dei biglietti. Il Times ha riferito che i biglietti già venduti potrebbero essere tutti rimborsati. Dopodichè la Uefa riaprirà le vendite, ma solo quando le varie sedi avranno confermato quanti tifosi saranno autorizzati dai rispettivi governi nazionali a partecipare alle partite. Nella riunione di mercoledì i vari rappresentanti hanno suggerito l’idea di aprire gli impianti solo ai tifosi “nazionali”. Italiani all’Olimpico, inglesi a Wembley, olandesi alla Cruijff Arena e via dicendo. Per Wembley, che ospiterà semifinali e finali, si parla di un 30% di tifosi rispetto alla capacità dell’impianto. C’è da sottolineare che comunque tutto dipenderà dall’evolvere della pandemia da qui a Giugno. Intanto però, si partirà con i rimborsi.