Luis Figo in tackle su Mancini in un’intervista a Dazn. L’ex centrocampista portoghese parla anche di Zlatan ibrahimovic e di Javier Zanetti.
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FIGO IN TACKLE SU MANCINI
Elegante in campo, elegante fuori, anche quando si tratta di criticare. Luis Figo ha dimostrato tutta la sua signorilità, anche quando critica aspramente l’attuale ct dell’Italia con cui il rapporto si incrinò ai tempi dell’Inter. “È stata una delle persone che più mi hanno umiliato nella mia carriera sportiva – spiega l’ex Inter e Real Madrid -. Ma gli auguro il meglio, spero che la Nazionale italiana torni nelle posizioni che le competono“. Tutta colpa di qualche panchina di troppo quando il Mancio allenava l’Inter e di quella volta che lo fece entrare a due minuti dalla fine in un Inter Fiorentina (“è stato duro”). A detta di Figo il loro rapporto cambiò dopo l’infortunio al perone che lo costrinse a stare lontano dai campi per mesi.
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ZANETTI E IBRA
Parole al miele per Massimo Moratti (“è come un padre”) e per Javier Zanetti (“è stato un onore giocare con lui“). Mentre su Ibrahimovic dice: “Lui è un campione anche se ha un carattere difficile, non lo capisci. Il suo ego è più grande della Torre Eiffel. Ma è bravo, è un ragazzo di buon cuore e ha grandi qualità, è un vincente. È senza dubbio un buon amico”. Nota finale per i più giovani: Luis Figo è stato uno dei centrocampisti più forti degli anni 2000. Non era molto veloce, ma sopperiva questo limite con una grande tecnica e velocità di pensiero. Dotato di un gran piede che gli permetteva di segnare spesso da fuori area o su calcio di punizione. Ha vestito le maglie del Barcellona, del Real Madrid (con cui ha vinto tutto ma soprattutto il Pallone d’oro nel 2000) e dell’Inter con cui ha chiuso la carriera nel 2009.
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