Il Cremlino è indignato. No, non per la guerra e i bombardamenti in Ucraina, ma per la decisione della UEFA di spostare la finale di Champions League. Il 28 maggio le finaliste della competizione europea non si sfideranno più alla Gazprom Arena di San Pietroburgo ma allo Stade de France di Parigi. Una decisione che arriva dopo le azioni militari russe in territorio ucraino.
Finale Champions League spostata a Parigi, il Cremlino non ci sta: “È una vergogna”
Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio Vladimir Putin ha annunciato “un’operazione speciale” in Ucraina per “smilitarizzare il Paese” e “proteggere il Donbass”. Dopo la decisione del presidente russo, la UEFA ha cominciato a ricevere forti pressioni affinché la finale di Champions League fosse spostata in un’altra sede.
Nelle scorse ore, l’organo di governo del calcio europeo ha confermato quindi che la finale sarà stata spostata da San Pietroburgo a Parigi: “Il Comitato Esecutivo UEFA ha deciso di trasferire la finale della UEFA Men’s Champions League 2021/22 da San Pietroburgo allo Stade de France di Saint-Denis. La partita si giocherà come inizialmente previsto sabato 28 maggio alle 21:00. Insieme al governo francese, la UEFA sosterrà pienamente gli sforzi multi-stakeholder per garantire il soccorso ai calciatori e alle loro famiglie in Ucraina che affrontano terribili sofferenze umane, distruzione e sfollamento”.
La UEFA ha annunciato anche che i club e le nazionali russe e ucraine giocheranno in sedi neutrali le partite delle competizioni europee di questa stagione: “Nella riunione di oggi, il Comitato Esecutivo UEFA ha anche deciso che i club e le nazionali russe e ucraine che gareggiano nelle competizioni UEFA dovranno giocare le partite casalinghe in sedi neutrali fino a nuovo avviso. Il Comitato Esecutivo UEFA ha inoltre deciso di rimanere in attesa di convocare ulteriori riunioni straordinarie, su base regolare ove necessario, per rivalutare la situazione legale e di fatto mentre si evolve e adottare ulteriori decisioni se necessario”.
La Russia però non ha accolto bene la notizia sulla finale di Champions. La reazione del Cremlino è stata immediata e ha definito la scelta una “vergogna”. Il governo russo si è rammaricato della decisione della UEFA di privare il Paese del diritto di ospitare la finale di Champions League di questa stagione: “È un peccato, ovviamente, che sia stata presa una decisione del genere. Ma è stata presa, quindi è stata accettata”, ha affermato il portavoce Dmitry Peskov. L’annuncio dell’organo di governo del calcio europeo è arrivato lo stesso giorno in cui la Formula 1 ha deciso di cancellare il Gran Premio di Russia di questa stagione.