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ESCLUSIVA – Frey: “I più forti? Ronaldo e Cannavaro. Baggio un’ispirazione. I capelli? Hit estiva in arrivo”

calcio01/04/2021 • 18:07
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L’ex estremo difensore Sébastien Frey racconta in esclusiva a Chiamarsi Bomber alcuni aneddoti della sua lunga carriera in Serie A, ma rivela anche un’importante novità sul futuro. Dal famoso match all’Arechi tra Salernitana e Inter dell’aprile ’99 al Mondiale 2006, dalle parate più belle a Ronaldo il Fenomeno, fino ai suoi famosi capelli e a una hit per l’estate 2021. Tantissimi aneddoti all’interno di Bomber Review su Twitch

Salernitana-Inter (2-0), l’aneddoto su Ronaldo e il calore del sud 

“Non è andata bene per noi. Ma è successa una cosa bella a livello umano. Noi siamo arrivati al campo e c’era un tifoso in sedia a rotelle davanti allo spogliatoio che voleva vedere Ronaldo. Appena ha visto Ronnie ha avuto un malore, è svenuto, abbiamo chiamato l’ambulanza, nulla di grave era stata l’emozione. Ronnie umanamente è stato un grande perché prima della partita è uscito dallo spogliatoio e gli ha regalato una maglia, l’ha abbracciato. Le emozioni che trasmette un campione a volte sono tante e importanti. Ma poi il calore del sud. Ci sono stati anni che in Serie A c’era Salernitana, Reggina, Lecce, Napoli, Catania, Messina. Era bello perché dopo la partita c’era gente che ci regalava cose da mangiare, cannoli, tutte queste cose qui e tornavi a casa sazio”. 

Il ruolo del portiere 

“Il portiere è un giocatore da solo all’interno di un gioco di squadra e ci sono dei momenti in cui ti senti davvero solo, come quando segna un compagno o se fai un errore, è un errore individuale. Devi aver la forza di ripartire. Per diventare portiere devi maturare prima degli altri”. 

Il giocatore più forte con cui hai giocato 

“Ho avuto la fortuna e il privilegio di giocare con dei campioni straordinari. Tra i primi ti metterei sicuramente Ronaldo il Fenomeno, negli anni ’90, credo sia stato il miglior giocatore al mondo in assoluto sia in allenamento che in partita. Poi ti direi Fabio Cannavaro, è uno spettacolo, è sempre stato un guerriero in campo, non si è mai tirato indietro. Nel 2006 io non ho potuto far parte della nazionale francese al mondiale però quando ho visto che tanti miei colleghi, compagni o ex compagni che hanno tirato su la coppa, mi è dispiaciuto sì per il mio paese ma ero molto contento per i miei amici. Fabio era il capitano, è stata una foto veramente bella. Anche il Pallone d’Oro, per le sue prestazioni e per la sua carriera, l’ha strameritato”. 

Ronaldo e Roberto Baggio 

“Quando facevi le partitelle e avevi la fortuna di giocare con Ronaldo, noi in porta ci facevamo delle battute: quando lui prendeva la palla c’era quasi da stare dietro con i pop corn e godersi lo spettacolo, il capolavoro. Quando sono arrivato c’era anche Roberto Baggio, a cui mi sono ispirato anche a livello umano, ma vedere il Divin Codino con questa umiltà e con queste qualità. Dopo la fine dell’allenamento, Robi voleva tirare le punizioni e io andavo in porta e stavo lì. Penso che delle sedute di allenamento con loro valgono più di un’intera stagione con una squadra che alla fine non ti dà niente. Io un giorno mi sono detto che il giorno in cui avrei parato le punizioni di Baggio in pochi sarebbero poi riusciti a farmi gol su punizione. Anche con Ronaldo. Erano motivazioni per me”.

Recoba

“In allenamento dava meno di quello che poteva dare. Il Chino era un talento puro, aveva un sinistro. Lui si basava sulle sue qualità tecniche, con un po’ più di lavoro avrebbe raggiunto livelli stratosferici. Lui ha avuto tanti riconoscimenti è stato comunque uno dei più grandi giocatori in Uruguay, è stato uno dei migliori in Serie A. Quando è arrivato all’Inter ha fatto due gol da metà campo, si è presentato così”. 

La parata più difficile e più bella  

“Ogni parata ha il suo fascino e la sua storia. La prima è sul colpo di testa di Tare nello spareggio tra Bologna e Parma che ha permesso al Parma di restare in Serie A. Dopo il fallimento della Parmalat, io e il Gila sapevamo che saremmo dovuti andar via ma ci siamo detti che dovevamo lasciare la squadra in Serie A. Quindi c’era anche questa motivazione personale. Il secondo è un rigore con la Fiorentina in una partita contro l’Everton in Europa League. All’andata abbiamo vinto 2-0, il ritorno da loro sono stati 120 minuti d’assedio. Un tiro ogni due minuti, con uno stadio che incitava la squadra. Poi arriviamo ai calci di rigori e noi della Fiorentina ne tiriamo 5 perfetti e io paro quello che poi ci ha fatto vincere. Quando c’era una parata bella o importante me ne rendevo conto dal boato dei tifosi avversari”. 

“Coi capelli di Frey” 

Non vi svelo niente, ma occhio che quest’estate potrebbe venir fuori la hit dell’estate. Non la posso far sentire ma sarà il tormentone dell’estate. Io per i capelli basavo tutto sulla mia personalità. Dopo il primo anno all’Inter vado all’Hellas Verona dove c’era già un gruppo e mi devo imporre lì, cosa che poi è successa. Un giorno ero all’allenamento e scherzavo dicendo che il giorno dopo mi sarei presentato con i capelli blu. L’allenatore dei portieri mi ha detto che mi avrebbe fatto la multa e non mi avrebbe fatto allenare. Torno a casa e faccio i capelli blu. Il giorno dopo il preparatore dei portieri mi aspettava davanti al centro sportivo mi guarda, ride e mi dice che potevo allenarmi perché avevo personalità ma che mi avrebbe fatto la multa”.

Quiz “Chi ti porti” e Europeo

“Quale compagno porteresti con te in una strada malfamata? Vargas, perché so che non mi succederebbe niente. Chi porteresti se ti trovassi in fila per tre ore alle Poste? Lupatelli, divertentissimo, o Luca Toni che mi sfinisce con le sue cose e poi magari mi impicco. Con lui scherziamo sempre, ci prendiamo sempre in giro. Chi porteresti a una cena sapendo che poi paga lui? Fabio Cannavaro perché è un signore sotto tutti i punti di vista, non mi farebbe mai pagare. Sarebbe una bella cena anche con Adrian Mutu. I più matti? Adrian Mutu sicuramente, direi anche Bobo Vieri ma negli anni in cui c’ero io era fidanzato. Squadre favorite all’Europeo? Francia e Italia”.  

Alessandra Cangialosi
Tags :MONDIALIRONALDO

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