Stanno facendo molto discutere le parole di Gian Piero Gasperini che alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato di aver avuto il coronavirus e di aver avuto i sintomi già durante la trasferta di Valencia in Champions League. Parole che ovviamente non sono scese giù al club spagnolo.
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Gasperini e il suo racconto sul coronavirus
L’allenatore dell’Atalanta già si era preso una pioggia di critiche quando, poco dopo la decisione della FIGC di sospendere il campionato, si era espresso contrario. Ma le parole rilasciate alla rosea hanno avuto un peso ancor più greve. “Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio – ha raccontato Gasperini – .Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40“. Sospetti che si sono rivelati fondati soltanto recentemente: “Senza febbre non ho mai fatto il tampone. Dieci giorni fa i test sierologici hanno confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, che non vuol dire che ora sono immune”.
Il Valencia ha risposto con un comunicato sul proprio sito: “Dopo le dichiarazioni dell’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, apparse questa domenica sulla stampa italiana, il Valencia esprime pubblicamente la sua sorpresa per il fatto che l’allenatore della squadra rivale negli ottavi di finale di Champions League riconosca che, tanto il giorno precedente quanto il giorno della partita, il 10 marzo al Mestalla fosse consapevole di soffrire sintomi presumibilmente compatibili con il Coronavirus senza prendere misure preventive, mettendo a rischio, nel caso, numerose persone durante il suo viaggio e la sua permanenza a Valencia. Bisogna ricordare che questa partita è stata disputata a porte chiuse, rispettando misure restrittive ben precise, prescritte dalle autorità sanitarie spagnole per prevenire il rischio di contagio per Covid-19, proprio in presenza di persone provenienti da una zona già qualificata pubblicamente a rischio“. L’Atalanta ha sottolineato che l’allenatore non ha mai avuto febbre e che sono stati rispettati tutti i protocolli di sicurezza. Ma il rischio che gli spagnoli si rivolgano alla Uefa è alto.